Olivi: «Riforma Progettone, il vuoto dietro la propaganda» 

Trento. «Il vuoto dietro la propaganda». Durissimo il commento di Alessandro Olivi, ex assessore al lavoro e oggi consigliere provinciale del Partito democratico, sul nuovo piano di politiche del...



Trento. «Il vuoto dietro la propaganda». Durissimo il commento di Alessandro Olivi, ex assessore al lavoro e oggi consigliere provinciale del Partito democratico, sul nuovo piano di politiche del lavoro varato venerdì dalla giunta Fugatti. L’assessore al lavoro Achille Spinelli ha annunciato contestualmente anche una revisione del Progettone con la volontà di alzare da 5 a 10 anni i limiti della residenza per potervi accedere e favorire così i trentini. «Dopo l'Assegno Unico e la casa ora anche per i disoccupati più anziani e deboli arriva l'obbligo della residenza lunga - commenta Olivi - se è questa la novità, la riforma tanto annunciata nei lavori socialmente utili, vuol dire che siamo messi male». Per Olivi «non ci sono idee e di conseguenza si dà in pasto all'opinione pubblica l'ennesima inutile pillola demagogica. A pagare il conto di una politica egoista ed escludente saranno i più deboli. Vorrà dire che avremo i "poveri puri" e quelli un po' "meno puri". La realtà è che si stanno tagliando le risorse per il lavoro e l'inclusione sociale».

Di «demagogia» avevano parlato con toni critici venerdì anche Cgil, Cisl e Uil (che si sono astenute sul piano in commissione per l’impiego): secondo i sindacati «pensare di irrigidire i criteri di residenza per accedere alla misura è una scelta che non affronta i problemi dei lavoratori anziani che perdono il lavoro, in quanto l’accesso al Progettone ordinario avviene già sulla base dei requisiti pensionistici stringenti che sono stati rivisti e limitati nel corso degli anni». Ma per la giunta la stretta sulla residenza punta invece proprio a fornire «maggiore sostegno ai potenziali beneficiari che da più tempo risiedono in Trentino».













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