Ogni giorno 100mila auto in città 

Gli accessi nel capoluogo. Nel Pum del 2010 erano previsti una diminuzione del 20% del traffico privato entro il 2018 e l’aumento  delle corsie preferenziali per gli autobus urbani. Dopo 9 anni gli impegni sono lettera morta. Mezzi pubblici: nel 2018 22,5 milioni di passeggeri 


Gianfranco Piccoli


Trento. Ogni giorno oltre 100mila veicoli entrano nel capoluogo: per la precisione, il 13 marzo scorso (data della rilevazione) sono entrati 101.887 veicoli, mentre le uscite sono state 103.435. È il dato - impressionante - contenuto nella risposta del sindaco Alessandro Andreatta ad un’interrogazione sulla mobilità presentata dai consiglieri comunali di maggioranza Michele Brugnara, Emanuele Lombardo, Paolo Serra, Stefano Bosetti (tutti del Pd), Marco Ianes (Verdi) e Vanni Scalfi (Futura).

Il numero, oltre a rendere l’idea di quanto sia rilevante l’impatto del traffico privato sulla viabilità cittadina, fa comprendere le conseguenze sulla circolazione in caso di incidenti sulle principali direttrici del capoluogo. Una dimostrazione - una delle tante in verità - la si è avuta proprio lunedì scorso, quando due incidenti in tangenziale, uno in direzione nord ed uno in sud, hanno di fatto paralizzato la viabilità interna ed esterna della città.

La carica dei 100mila

Il dato di 100mila transiti al giorno non è una novità. Lo stesso numero era contenuto nel Piano urbano della mobilità (Pum) varato nel 2010. Ma proprio in quel documento, sottolineano i consiglieri nell’interrogazione, erano stati fissati i seguenti obiettivi: diminuzione del 5% del traffico veicolare privato entro il 2013 e del 20% nel 2018 per la viabilità principale, mentre per la viabilità secondaria era prevista una diminuzione del 40%. Alla luce dei dati esposti, va da sè, che i buoni propositi sono rimasti tali.

Assalto a via Brennero

A via Brennero va la palma di strada più trafficata della città. Quasi un quinto degli ingressi (19.124) arriva da nord. A seguire c’è viale Verona (13.278), mentre il terzo gradino del podio spetta a via Sanseverino (12.028). A seguire, nella classifica delle strade più trafficate, ci sono via Maccani (10.796) e Ponte San Giorgio (9.712). Il punto di accesso meno traffico è a Roncafort, con 4.329 ingressi,

Passeggeri bus a 22,5 milioni

Nell’interrogazione si è anche chiesto conto delle nuove corsie preferenziali realizzate per il trasporto pubblico urbano negli ultimi quattro anni. Lapidaria la risposta del sindaco: non è stato fatto alcun passo in avanti.

Il 2018 è l’anno che va in archivio con numeri record per quanto riguarda il numero di passeggeri sugli autobus urbani. Secondo i dati di Trentino Trasporti sono stati 22.472.135, 1,2 milioni in più rispetto al 2017. Per la prima volta dal 2010 è stata superata la soglia dei 22 milioni. La linea più affollata è la 3, quella sulla direttrice Cortesano-Gardolo-piazza Dante-Villazzano: nel 2018 3.868.176 passeggeri; al secondo posto la linea 8 (Centochiavi-piazza Dante-Mattarello) con 2.883.782; al terzo posto la linea 4 (Gardolo-Roncafort-Stazione-via Degasperi-Madonna Bianca) con 2.799.137. Oltre il milione di passeggeri annui anche le linee 1, 10, 12 e 17.

La “ricetta” di Salizzoni

Chiaro che un problema complesso come quello della mobilità non si risolve con la bacchetta magica, ma la sensazione è che il Pum del 2010 sia rimasto in gran parte lettera morta. Entro il 30 giugno ci sarà il bando per il nuovo Piano urbano della mobilità. «La filosofia del futuro Pum non cambierà visto che le indicazioni dell’attuale Piano sono ancora valide - spiega l’assessore Alberto Salizzoni - ora però dobbiamo dare degli indirizzi concreti. Dobbiamo dare impulso alla realizzazione degli attestamenti, in particolare a Trento nord con la ristrutturazione dello svincolo (2000 stalli previsti) e all’Italcementi (anche qui 2000). Ma soprattutto si deve fare un passo in avanti sul collegamento di superficie a fondovalle». Secondo Salizzoni a frenare i ragionamenti negli ultimi mesi è stato il rispolverato progetto di interramento della ferrovia: «Intanto andiamo avanti con il collegamento. Se nel 2050 poi si farà l’interramento, si faranno altri interventi».















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