Offende il «vicino di orto» Cacciato un pensionato 

Gardolo, avrebbe dato del «terrone» al socio confinante, allagandogli il campo Segnalata anche una tentata aggressione. Il circolo “Il Caminetto” lo ha espulso 



TRENTO. É proprio vero che "l'erba del vicino è sempre più verde" se il circolo "Il Caminetto" che gestisce gli orti comunali di Gardolo è stato costretto ad espellere un proprio socio e togliergli la gestione dell'orto, per ristabilire il quieto vivere dopo minacce verbali e anche con corpi contundenti, atti vandalici e tutto quanto era possibile fare per far venir meno la serenità. Il procedimento disciplinare adottato dal presidente del Circolo Beniamino Chiogna è iniziato con una nota di ammonimento a marzo di quest'anno, alla quale è seguito l'atto di espulsione a giugno ed a quindi il definitivo abbandono dell'orto e l'allontanamento del socio "indisciplinato". A raccontare questa perlomeno anomala vicenda, è Antonio Formica al quale è stato assegnato l'orto quale sostegno terapeutico per via di una grave malattia con la quale sta lottando: «In tutto sono più di undicimila i metri quadrati che lavoriamo e posso dire che si è creata una piccola comunità con tanto di aiuti reciproci, braciolata ed anche scambio di prodotti. Tutto bene fino a quando per dei motivi sconosciuti, il mio vicino ha iniziato ad ingiuriarmi, definendomi con toni dispregiativi "terrone". In un frangente c'è stato anche il tentativo di aggressione di un socio con una zappa. Poi sono cominciati gli atti vandalici, primo tra tutti l'allagamento». Gli orti sono divisi con dei teli che hanno anche lo scopo di contenere l'acqua e tra l'uno e l'altro c'è una canaletta di scolo: «Ma se uno alza il proprio telo ed innaffia eccessivamente, l'acqua spinge la terra nella canaletta che livellata perde la sua funzione di scolo e l'allagamento dell'orto del vicino è cosa fatta». Avete tentato una mediazione? «Certamente. Prima delle lettere - evidenzia Antonio Formica - il capo orto Merz ha fatto numerosi richiami verbali. Lo stesso direttivo è più volte intervenuto cercando una soluzione pacifica come lo poteva essere il cambio orto o più semplicemente abbassare il telo per evitare l'allagamento. Ma è stato tutto inutile».

Possibili altre soluzioni di ordine tecnico: «Consideriamo che l'assegnatario espulso aveva in uso una superficie di circa 130 metri, gli sarebbe stato sufficiente piantare la sua serra da 45 metri più distante dai confini e questa poteva essere un'altra soluzione, ma non ha voluto sentire regione».(d.p.)













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