«No primarie, ma candidato condiviso»

Dal vertice tra le forze di centrosinistra solo il Pd favorevole a decidere il nome del sindaco con la consultazione preventiva


di Roberto Gerola


PERGINE. Pur con sfumature diverse e soprattutto con visione da angoli diversi, nessuno della coalizione vuole le primarie. Solo il Pd le propone. Ma la replica è univoca: «È solo il Pd ad esserne avvantaggiato» . E allora principalmente Upt, Patt, Udc (o Stella che sia) non ne vogliono sapere. I socialisti non si sono pronunciati nel corso della riunione di lunedì sera con le sei forze politiche della coalizione. I Verdi, ma non solo loro, considerazione le primarie come «soluzione estrema».

La ragione è stata detta a chiare lettere da Marianna Moser (Udc o Stella che sia) e si riferisce appunto al fatto che «le primarie sono a vantaggio del Pd». Claudio Tasin, ha fatto ieri alunne dichiarazioni in proposito. «Le primarie sarebbero un suicidio. Anche se noi ci appelliamo all’accordo nazionale». Frase forte alla quale si può aggiungere quella di Giuseppe Facchini (Verdi) che condividendo il fatto che «se ne avvantaggia il Pd». E aggiunge: «Occorre che Upt e Patt si decidano a proporre un nome». Appunto l’Upt. Alberto Filippi parla di «analisi in corso per valutare se la coalizione, o quale coalizione, abbia i numeri per governare». Con la Civica? «Nessuna corsia preferenziale - dice - l’abbiamo incontrata alla pari di altre forze politiche. Fare altre affermazioni è andare oltre».

Dal Pd, arriva la dichiarazione da parte di Matteo Savastano: «Le primarie sono indigeste all’Upt». Mentre valuta «più possibiliste» le altre forze politiche. Poi: «Abbiamo contattato la Civica per un possibile allargamento della coalizione, un incontro anche con loro». Del resto la Civica si è spesso trovata su analoghe posizioni in sede consiliare nei quattro anni trascorsi.

Veniamo al Patt, con Roberta Bergamo. «Noi non abbiamo fatto nomi di possibili candidati a sindaco. Anche per quanto riguarda le ipotesi su Renato Tessadri, sul quale ci sono stati ripetuti annunci. Ripeto, non abbiamo mai fatto nomi e per il momento non ne faremo perché al nostro interno dobbiamo chiarire qualche aspetto». Per esempio? «Per esempio - dice - valutare se l’attuale coalizione può risultare vincente, oppure ricercare qualche altra soluzione perché la realtà come quella dei grillini non può essere ignorata». E a proposito delle primarie? «Così come le vogliono il Pd, no. Semmai occorre accordarsi sul metodo da adottare per effettuarle, altrimenti il vantaggio è solo del Pd e quindi sarebbero a senso unico». Ma la base è ancora d’accordo di proseguire con il Pd come alleato? «Ripeto, stiamo valutando anche questo aspetto, stiamo attendendo di chiarirci, di vedere cosa fa l’Upt. Più opportuno sarebbe trovare l’accordo su un candidato della coalizione, e non ricorrere alle primarie». E questa condizione è un po’ condivisa da tutte le forze politiche (tranne il Pd). In tutte le forze politiche serpeggia anche se in maniera differente, la speranza che Trento non condizioni le scelte a Pergine, come avviene da troppi anni. Ma tutti confermano che «i legami con Trento e gli interessi sono forti». E anche sembrato di intravedere un’alternativa perginese all’attuale coalizione con il Pd, una soluzione che passerebbe attraverso le decisioni di Upt e Patt principalmente. Dentro al primo si temono defezioni verso “Progetto Trentino” (o altre realtà moderate) la cui presenza non è per il momento confermata o smentita. Dentro il secondo, c’è un disagio cresciuto da tempo nei confronti del Pd perginese legato a prese di posizione tuttora attuali e non condivise più di tanto. Come dire: «Sono in cerca di qualcosa di meglio». E sabato altro incontro a sei.

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