Nell’addio a Samuele le lacrime di tutta Giovo

Una folla con tantissimi ragazzi ha accompagnato ieri i funerali del giovane stroncato mercoledì da una malattia poco dopo aver sposato la sua Kathy


di Marco Weber


GIOVO. È stato il canto dolce della cornamusa, suonata dalla sorella della moglie irlandese, ad accompagnare l’addio a Samuele Pellegrini, il ventiseienne stroncato mercoledì da una malattia, poco dopo aver sposato Kathy. Finita la cerimonia funebre celebrata ieri nella chiesa di Palù stracolma di gente, la bara è stata infatti portata a spalle fino al cimitero di Palù di Giovo col suono dello strumento celtico. Suono che hanno solcato l’aria anche nel momento in cui la bara di Samuele è stata calata nella terra.

Un gran numero di persone, molti i giovani e i giovanissimi, ha voluto essere presente all’ultimo saluto a Samuele. La chiesa era strapiena e strapieno era il sagrato, dove un altoparlante ha diffuso le parole della cerimonia religiosa e i saluti che alla fine della stessa parenti e amici hanno voluto fare a questo ragazzo amante della vita, al quale la vita ha riservato una tremenda sorpresa.

«La croce ha pesato negli ultimi otto mesi sulle spalle di Samuele – ha detto don Michele durante l’omelia – e lui l’ha portata con grande dignità, sempre cogliendo il lato positivo della vita partendo dalle piccole cose. Pur nella sofferenza, non gli sono mancate forza e grinta».

Gli amici lo hanno ringraziato «per la tua originalità, per la tua leggerezza e la tua profondità». Mamma Tiziana ha salutato dolcemente il suo figliolo e ha ringraziato pubblicamente la famiglia della nuora Kathy per essersi dedicata amorevolmente al figlio durante la malattia. Due famiglie tanto unite nel dolore che sono diventate, come è stato detto, una sola famiglia.

La moglie Kathy ha letto con gli occhi lucidi il suo saluto all’amato marito, papà di suo figlio: «Samuele, tu eri tutto per me, eri il mio insegnante, il mio amore, il mio compagno, il mio amico. Non ho mai incontrato nessuno come te. Sei sempre stato positivo e ottimista e adesso tocca a noi. All’inizio faremo finta, ma prima o poi diventerà reale. Lo so che ci stai sempre a guardare e devi aiutarmi con il nostro piccolo Ben. Grazie per tutto quello che mi hai dato e per avermi reso una persona migliore. Ti ho detto un giorno che se avessi potuto progettare un marito non lo avrei fatto così bene come tu. Eri un vero uomo. Eri il migliore di tutti gli uomini possibili nel migliore dei mondi possibili. Ti amerò ogni giorno, per sempre. Buonanotte mio grande amore».

Alla cerimonia ha partecipato, cinto dalla fascia tricolore, il sindaco di Giovo Massimiliano Brugnara (Samuele era consigliere comunale). E tanti giovani, moltissimi con le lacrime agli occhi, tutti con un nodo in gola.

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