Nel prossimo triennio assunti 1500 insegnanti

Il governatore Rossi: «Ecco la soluzione per esaurire le graduatorie» Ma i sindacati protestano: «Concorso obbligatorio anche per gli abilitati»


di Daniele Peretti


TRENTO. La “Buona scuola trentina”: per i sindacati è un'occasione persa per affermare positivamente il ruolo dell'autonomia in difesa di quei più di mille insegnanti che hanno ottenuto l'abilitazione, ma sono precari; mentre per la Provincia si tratta di un risultato ottimale che permetterà di azzerare le graduatorie provinciali. Chi ha ragione? Probabilmente nessuna delle due parti in causa in quanto, come ha sottolineato Stefania Galli della Cisl Scuola in occasione della conferenza stampa unitaria indetta ieri dai sindacati, sono diverse le prospettive. Da parte sindacale si sarebbe voluto tutelare quegli insegnanti che hanno ottenuto l'abilitazione il cui conseguimento è stato anche costoso e che adesso sono costretti a ricominciare daccapo, mettendosi in discussione con un concorso: «Abbiamo partecipato ad un tavolo che consideravamo collaborativo ed anche per questo quando mercoledì il presidente Rossi e la dirigente Ferrario, ci hanno ufficializzato il concorso siamo rimasti a dir poco amareggiati. Rossi avrebbe potuto interpretare in senso ancor più autonomistico la delega al reclutamento voluta da Dellai in garanzia degli insegnanti abilitati. Invece ha riproposto pari pari il concorso nazionale, dandone la gestione a Cineca, ovvero al sistema nazionale».

Il raffronto immediato è con l'Alto Adige dove è stata applicata una nuova specifica legge che potrà anche essere oggetto di un dibattimento in sede nazionale, ma intanto per i sindacati è un'affermazione di autonomia. “«Invece Rossi cos'ha fatto? È andato a Roma a chiedere se poteva muoversi in modo diverso rispetto alla linea nazionale ottenendo ovviamente una risposta negativa».

Dall'altra parte Rossi risponde valorizzando la riforma della scuola, con l'opportunità di potenziare gli organici assumendo nel prossimo triennio 1500 insegnanti - 900 provenienti dalle graduatorie provinciali e 600 assunti mediante concorso - dopo che l'anno passato sono già stati integrati 600 nuovi insegnanti mediante concorso. In più ripartendo da zero, sarà possibile dare un'occupazione alla maggior parte dei vincitori del concorso, cosa che invece non sarebbe stata possibile preservando la posizione degli attuali precari.

Come si vede contrapposizione assoluta, con un'unica concessione. Quando, dopo le prove, si inizierà a conteggiare il punteggio ci saranno a disposizione 4 punti in più (ma Rossi si è riservato la possibilità di un incremento) per chi ha più di sei anni di servizio in provincia di Trento. Pietro di Fiore della Uil Scuola rimarca: «In attesa che venisse ufficializzato il concorso, si è bloccato tutto il mondo della scuola: dai “gradoni” (scatti d'anzianità), alla mobilità, alla rinegoziazione del contratto. Ci avviciniamo alla fine dell'anno scolastico ed ancora non c'è un'indicazione su come presentare una domanda di trasferimento. I contratti sono bloccati, tant'è che a livello nazionale i sindacati porteranno la sentenza della Corte Costituzionale che ne dichiarava illegittimo il blocco a Strasburgo, chiedendo la condanna dell'Italia». Per Mazzacca della Cgil Scuola, questa sarebbe stata l'occasione per percorrere una strada alternativa a quella nazionale, affermando un sistema diverso: «Ne avrebbe giovato la nostra autonomia, dando vita ad un diverso modo di assunzione degli insegnanti, senza appiattirsi su un concorso che non fanno nemmeno più i dirigenti provinciali che con una specifica legge, vengono “nominati” dalla Giunta».













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