Mutui agevolati, interessi alle stelle

Aumentato lo spread a favore delle banche per coprire il costo del denaro


Robert Tosin


TRENTO. Gli effetti della crisi non risparmiano nulla, nemmeno i mutui agevolati per l'acquisto della casa sostenuti dalla Provincia. Le banche, rimaste senza soldi, negli ultimi mesi hanno chiuso i rubinetti del tutto, rifiutando o concedendo col contagocce i finanziamenti. Per riaprirli hanno chiesto di ricontrattare gli spread massimi da applicare. E il rincaro è servito. «I motivi sono evidenti - spiega l'assessore alle politiche sociali Ugo Rossi - e dipendono dalla carenza di liquidità che anche le banche stanno soffrendo. Trovare denaro è difficile e quello che c'è costa molto. E comunque nella convenzione con le banche c'è l'accordo ad un aggiornamento periodico».

Che però ora vede ravvicinare la scadenza: fino ad oggi era previsto una volta all'anno, di solito in novembre per accordarsi sull'anno successivo. Ora, invece, l'impegno è a rivedersi la primavera prossima. E' stata una scelta accolta di buon grado anche dalla Provincia che spera nel miglioramento della situazione è quindi nella possibilità di abbassare gli spread, invece le banche si tutelano nel caso ci fosse un ulteriore peggioramento della situazione. Il ritocco è stato notevole.

Lo spread massimo da applicare ai mutui a tasso agevolato è stato aumentato dai 0,7 punti a 1,15. Tanto per fare un esempio, i mutui a tasso variabile con parametro Euribor a sei mesi 360 dal primo gennaio passano da uno spread massimo di 1,50 a 2,15 nei prestiti fino a 15 anni; oltre invece si passa da 1,80 a 2,50. Quelli che hanno riferimento il parametro Bce aumentano addirittura di un punto secco. Questo significa che la rata diventa più salata, sia per chi compra casa che per la Provincia che versa la sua parte a copertura degli interessi. Insomma, un salasso anche se obiettivamente le banche - anche dopo la "strigliata" dell'assessore Rossi - hanno contenuto i costi dei mutui.

Oggi con un tasso finito del 4,2% si può avere accesso ai prestiti "garantiti" dalla Provincia e, tutto sommato, si tratta di una buona percentuale vista la situazione generale del credito. Gli aumenti, ovviamente, valgono per i prossimi mutui, non per quelli già sottoscritti. Attualmente in provincia ce ne sono in essere 11 mila, per un 90 per cento sottoscritti a tasso variabile (quelli a tasso fisso, pur più "sicuri", oggi prevedono un tasso attorno al 5,77%). L'aumento non comporta la necessità di un rifinanziamento della Provincia che ha sul piatto la disponibilità di 120 milioni di euro, sufficienti per accontentare tassi di interesse fino al 6%. Il ricalcolo dei tetti dello spread dovrebbe ora portare a una maggiore facilità di erogazione dei mutui.













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