Muse e Buonconsiglio: il grande assalto

Seimila i visitatori complessivi in un solo giorno. Alle Albere coda di tre ore alle 14: un serpentone lungo duecento metri


di Luca Marognoli


TRENTO. «Mi scusi, più o meno quali sono i tempi di attesa?», chiede una mamma che spinge la carrozzina. «Un’ora e mezza, signora», risponde uno dei 15 addetti agli ingressi chiamati in questi giorni per far fronte all’invasione. «Ah, bene, stamattina c’erano da aspettare 2 ore e mezzo», commenta la donna mettendosi diligentemente in coda. Sono le 16, davanti al Muse, e il serpentone di visitatori che si è formato all’ora di pranzo, lungo duecento metri (fin quasi alla piazza a sud del museo), è in via di smaltimento. «Il picco è stato alle 14», riferisce l’addetto. «L’attesa era di 3 ore almeno. Tutti hanno fatto lo stesso ragionamento, credendo che la maggioranza andasse a mangiare...».

Alle spalle degli ultimi arrivati, alle 15.30, è stato collocata una transenna di plastica con il cartello che annuncia l’“ultimo ingresso”, ma alla fine si concede ai ritardatari di “infilarsi” fino alle 16 e un quarto circa. Solo a quell’ora il pubblico viene respinto. «Domani prevedete lo stesso afflusso?», chiede un’altra aspirante visitatrice. «Pensiamo di sì», le dicono. «Il nostro consiglio è di venire alle 9, un’ora prima dell’apertura: in mezz’ora si entra. La biglietteria apre alle 8.30 e intanto si può fare un giro nella hall». Altri si ritirano mestamente: «Siamo venuti da Treviso...». I custodi allargano le braccia: «Dispiace perché c’è gente che ha fatto un lungo viaggio: da Bologna, da Parma, dal Veneto... C’erano anche degli attori, come Giancarlo Ratti dei Cesaroni». La maggioranza però sono turisti già in Trentino scesi dalle valli approfittando del meteo incerto. Alle 16.45 “conquista” il biglietto una famigliola di Lodi. «Eravamo in fila dalle 14.15», dice la coppia. Il loro bimbo però sorride: «La coda l’ha fatta la mamma».

Il tam-tam mediatico legato al Muse e il fatto che fosse la vigilia di Ferragosto hanno fatto sì che le Albere siano state letteralmente prese d’assalto. Gli ingressi dichiarati vanno dai 2.500 ai 3.000. «Non possiamo farne entrare più di 850 alla volta, per questioni di sicurezza», spiegano in biglietteria. Ma i flussi dei giorni scorsi non sono stati di molto inferiori: «É stato un crescendo continuo dal giorno dell’apertura». Per ridurre i disagi sono state assunte delle misure speciali: accesso privilegiato per disabili, famiglie con bimbi piccoli e anziani; distribuzione di acqua nei giorni più caldi; proroga di un’ora dell’orario di chiusura, dalle 18 alle 19, in via eccezionale da ieri a domenica.

Sorridono anche al Buonconsiglio dove, anche grazie all’effetto traino del Muse, ieri i visitatori della mostra “Sangue di drago squame di serpente” hanno raggiunto quota 2.813. «É il record assoluto, mai raggiunto negli ultimi anni, neppure per l’Egitto mai visto», gongolano gli organizzatori.

Pienone anche a Castel Thun, con 1.781 biglietti staccati: in totale i quattro siti del Museo (gli altri due castelli sono quelli di Stenico e Beseno) hanno attirato in un solo giorno 5.757 visitatori.

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