il dramma

Muore dieci giorni dopo l’incidente

Claudio Dalmonego, 48 anni di Andalo, era in moto quando si è scontrato con un capriolo. Autorizzato l’espianto



TRENTO. È morto ieri pomeriggio nel reparto di rianimazione del Santa Chiara, Claudio Dalmonego, il maestro di sci 48enne di Andalo, sfortunatissimo protagonista di un incidente stradale la settimana scorsa. Per dieci giorni ha lottato contro la morte ma le lesioni che aveva riportato erano troppo gravi e a nulla sono valsi gli interventi dei sanitari. E in un ultimo enorme gesto di generosità, la famiglia di Dalmonego ha autorizzato l’espianto degli organi.

Era in tardo pomeriggio di giovedì scorso, il 16, quando ad Andalo era arrivata la notizie del grave incidente stradale che aveva coinvolto l’uomo. Lui, in sella alla sua moto Beta 50, stava percorrendo la strada che collega Andalo a Molveno. Quest’ultima era la sua destinazione per una cena con i familiari. La tragedia all’altezza del ponte Lambin dove la strada fa una sorta di «s». Dal bosco è uscito all’improvviso un capriolo e per l’uomo è stato impossibile evitare l’impatto. È andato a sbattere contro la roccia con una violenza tale che nell’urto si era rotto il casco che l’uomo portava allacciato al capo.

L’allarme era stato dato da alcuni automobisti che passavano sulla strada e da Mattarello era immediatamente decollato l’elisoccorso. Il quadro clinico di Dalmonego (sposato con Marina Franchi e padre di due gemelle di 5 anni) è apparso immediatamente molto grave. L’uomo era stato quindi ricoverato in rianimazione ma ieri le sue condizioni sono peggiorate e nel pomeriggio è stata dichiarata la morte dell’uomo. Oggi dovrebbe essere fissata la data dei funerali.













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