Moena con il Carezza, meglio di Ortisei

L’appello degli operatori del passo in un incontro pubblico, ma in tempi di crisi preoccupano i costi del collegamento


di Gilberto Bonani


MOENA. Basta con gli indugi: è tempo di investire sul collegamento Moena – Soraga - Carezza. Lo hanno detto e ripetuto i rappresentanti del comitato promotore, l'imprenditore Georg Eisath e il commercialista Paul Jakomet a una straripante platea di ascoltatori convenuti nella sala consigliare di Moena l’altra sera.

La società “Mobilità Alternativa spa” sarà realtà i primi giorni di luglio. Parte quindi l’appello per contribuire numerosi alla costituzione del capitale sociale, rivolto a operatori turistici, commercianti, ma anche a semplici cittadini.

«E' una partita in due tempi – ha spiegato Francesco Cocciardi, presidente del comitato promotore del collegamento – che va giocata con molta determinazione. La prima fase riguarda l'inserimento del progetto nel Pup (Piano urbanistico provinciale) e la costituzione della società con un capitale iniziale di almeno cinque milioni di euro. Poi si affronta il secondo tempo, cioè la ricerca di grandi finanziatori, la progettazione e la realizzazione del collegamento».

Non sarà certo una partita facile a partire dalla raccolta delle prime quote. L'impianto costerà, secondo i promotori, almeno 35 milioni di euro e perché la società sappia camminare autonomamente è necessario un capitale di almeno 16 milioni. Il resto va cercato sul mercato.

Tutte queste cifre, comunicate in tempi di crisi, hanno lasciato l’auditorio piuttosto silenzioso: «Il nostro progetto – ha sottolineato Paul Jakomet, estensore del “business plan” - non offrirà un vantaggio economico agli azionisti; assicurerà invece una crescita della presenza turistica e permetterà l’allungamento della stagione estiva grazie all’affluenza dei clienti tedeschi ed austriaci provenienti dal versante altoatesino». Sulla stessa lunghezza d’onda Georg Heisath, imprenditore di passo Carezza. Nel suo intervento ha sottolineato la necessità di fare rete tra i vari impianti per contrastare la forte concorrenza delle località austriache, svizzere e delle emergenti stazioni sciistiche dell’Est: «Se riusciremo a collegare il passo Carezza con Bellamonte – ha detto l’imprenditore altoatesino – Moena diventerà la Ortisei di Fiemme e Fassa».

Il proclama non ha galvanizzato la platea piuttosto attenta agli aspetti economici. Gli interventi sono stati poco numerosi, considerando che la posta in gioco richiederebbe non solo un’assemblea pubblica, ma almeno un referendum. Favorevole la scuola di sci di Moena, favorevole il presidente degli albergatori Davide Moser che vede nel collegamento il rilancio delle aziende in crisi. La sola voce critica è stata quella di Patrizio Prandi, albergatore del Passo San Pellegrino, che avrebbe desiderato un incontro preliminare tra comitato promotore e operatori turistici del passo. Il consigliere comunale Flavio Volcan, ha sollevato perplessità sulla carenza di parcheggi a Moena che invece saranno costruiti in abbondanza a Soraga.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano