«Meteo estremo, stress mai visto per gli alberi» 

Piante sradicate. Giovanna Ulrici, responsabile dell’ufficio parchi del Comune, ritiene che vadano rivisti i parametri di valutazione: «Dobbiamo adeguarci agli eventi acuti»


Daniele Peretti


Trento. Pur non trattandosi di eventi atmosferici straordinari, comunque si tratta di eventi inusuali e mai accaduti prima che gli uffici competenti del Comune stanno monitorando per attuare le giuste contromisure. Dal forte vento che ha scoperchiato una casa in Via Sanseverino, all’altra sera quando è stato sradicato un albero nel parco di Via Caio Valerio Mariano, ci si è trovati di fronte ad eventi ciclici di alta concentrazione di turbolenze, pioggia e venti concentrati su un’area limitata che ne ha accentuato ancora di più gli effetti. Una casistica che va oltre quelle previsti dai normali eventi atmosferici: «La manutenzione avviene su più livelli – spiega Giovanna Ulrici dell’Ufficio Parchi e Giardini – il primo riguarda la manutenzione di alcune aree centrali che viene svolta da dipendenti del Comune. Poi abbiamo dei lotti affidati alle ditte esterne che hanno vinto il bando europeo. Mentre per le alberature ci sono altre aziende specializzate per la potatura, l’eventuale abbattimento o consolidamento tramite funi. Nel complesso abbiamo censito circa il 90% degli alberi cittadini, ma a breve arriveremo alla totalità».

Dal 2016 è stato introdotto anche il test Vta ( Valutazione di Stabilità degli Alberi), mentre presenta maggiori difficoltà anche a causa della morfologia del territorio, l’esame delle piante dall’alto. Restano difficili i test della parte interrata, al momento affidati a tecnici esterni. Nel caso dello sradicamento di Via Caio Valerio Mariano, cosa può essere successo? «A livello esterno abbiamo avuto quell’accadimento atmosferico concentrato del quale abbiamo parlato prima che ha colpito una pianta monitorata di circa 60 anni, alla quale l’anno scorso abbiamo fatto una potatura di contenimento». Avete riscontrato delle anomalie particolari? «Le radici erano di ridotta estensione e non simmetriche, tanto che la pianta si è piegata dal lato di quelle più forti». Esistono strumenti per testare le condizioni delle radici? «Si, ma riferiti al trend di eventi atmosferici che avevano avuto fino alla tempesta di Vaia, poi a partire da aprile si sono presentati episodi acuti ciclici non preventivabili ai quali dovremo adeguarci a tutti i livelli».

Questi fenomeni indurranno ancora di più i privati ad abbattere gli alberi: «Una cosa da non fare perché al di la del privato o del pubblico, il verde va considerato un bene comune che dev’essere preservato. Tagliamo un numero significativo di alberi ed avremo dei danni ben più pesanti e continuativi, rispetto a quelli di un singolo evento come può essere lo sradicamento di un albero».

L’attuale emergenza alla quale si deve far fronte, è quella di una curva esponenziale di eventi atmosferici acuti che dopo la tempesta di Vaia, si sono ripresentati il 26 aprile, poi a maggio e quindi questa settimana. Eventi che potrebbero richiedere modalità di verifica diverse, rispetto a quelle attuate finora. Sarà in quest’ottica che appena anche gli uffici comunali saranno tornati a regime, verranno decisi gli eventuali nuovi cambiamenti da fare.

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