il caso

Mense scolastiche, stop ai menu «di sinistra»

La consigliera comunale Eleonora Angeli: "Cibo ripetitivo, poco apprezzato e lasciato da parte dai bambini, che poi si ritrovano affamati al pomeriggio". L'assessora Bozzarelli: "Ai nostri bambini piatti di assoluta qualità"


ILARIA PUCCINI


TRENTO. «Cibo ripetitivo, poco apprezzato e lasciato da parte dai bambini, che poi si ritrovano affamati al pomeriggio».

È quanto afferma Eleonora Angeli, consigliera d’opposizione della Lista Trento Unita, in una mozione sul servizio mensa in alcuni istituti scolastici della città. L'ordine del giorno risale allo scorso dicembre, ma giovedì 16 febbraio è stato oggetto di un confronto in Commissione formazione e giovani. Verrà poi discusso nel Consiglio comunale di lunedì.

«Le prime segnalazioni da parte dei genitori mi erano arrivate ancora a novembre - spiega Angeli - ne ho raccolte in diversi istituti serviti da Risto 3, tra cui la Tomasi di Villazzano, le Sanzio, le medie Pascoli di Povo e le Comenius a Cognola. Non si tratta di un problema generalizzato del fornitore dei servizi - specifica - ma solo del menù scolastico».

La mozione intende dunque approfondire la filiera che porta i pasti sui tavoli di quelle mense che non sono dotate di cucina e cosa si può fare per massimizzare la qualità e la varietà dei piatti erogati. Nel testo si legge infatti di un vero e proprio «incubo capussi» serviti tutti i giorni o a giorni alterni. «I bambini non ne vogliono sapere e piuttosto non mangiano. I genitori sono costretti dare ai figli una doppia merenda o a preparargli panini perché poi hanno fame» afferma Angeli.

Talvolta, secondo la consigliera di minoranza, i problemi di consegna dei pasti dipendono dalle caratteristiche delle scuole: «Per esempio - incalza - l'istituto comprensivo "Comenius" di Cognola ha una mensa da soli 100 posti di capienza, ma deve servire oltre 700 bambini e ragazzi. Questo costringe gli studenti a una turnazione per cui c'è chi inizia a mangiare prima di mezzogiorno e chi arriva in mensa dopo le 14. Il risultato sono piatti troppo crudi o troppo cotti. Non credo che nemmeno l'idea di alternare i turni pomeridiani di bambini e ragazzi in giorni diversi per ridurre il carico della mensa sia efficace in termini di organizzazione» dice Angeli.

Giovedì scorso, il tema del menù scolastico negli istituti del capoluogo è stato oggetto di un'apposita seduta nella Commissione formazione e giovani del Comune di Trento. All'incontro hanno partecipato anche l'assessora all'Istruzione e alla Cultura Elisabetta Bozzarelli, il referente per la scuola di Risto 3 Mirko Vaccaro e il presidente della Comunità Valle dei Laghi Luca Sommadossi. Quest'ultimo ha proposto l'idea di somministrare un questionario ai diretti interessati, i bambini, per prendere in considerazione anche le loro preferenze.

«Una proposta che incontra le richieste dei genitori, e che risponde anche alla tendenza pedagogica di voler mettere sempre più al centro i bambini nei processi di valutazione. Penso che sarà utile anche a me e alle famiglie per capire se si tratta di un problema di educazione alimentare o se c'è davvero qualcosa da cambiare» conclude la consigliera di Trento Unita.

Non è contraria alla proposta del questionario l'assessora Elisabetta Bozzarelli, secondo cui, tuttavia, bisogna partire da un presupposto diverso: «Credo che ci sia un lavoro importante, da svolgere congiuntamente, da parte di insegnanti e famiglie a casa - afferma - poi ognuno ha i propri gusti, però non credo che il modo di procedere della consigliera Angeli sia l'atteggiamento corretto per far crescere una cultura culinaria che comprenda tutti gli alimenti. Penso che nella nostra città abbiamo un ottimo servizio mensa, protagonista tra l’altro di iniziative all’avanguardia contro lo spreco di cibo e il cui menù passa sotto una rigida ispezione scientifica. Ciò che ricevono i nostri bambini nei piatti è di assoluta qualità» replica, difendendo l’operato del servizio sin qui.

Nella scorsa settimana, inoltre, l'assessora si è recata in ispezione in una delle mense interessate assieme alla dirigente del servizio Istruzione Marcella Seppi e la dietista del Comune Carlotta Gozzer. «Nulla più che una tavolata che non mangiava, peraltro appartenente alla stessa classe. Ma il servizio è stato buono, il gusto degli alimenti ottimo».

 













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