Meno compiti a casa? Il Trentino fa da sè 

L’invito del ministro non è obbligatorio. Pendenza, presidente dei dirigenti: «Un bravo insegnante sa quanti darne»



TRENTO. «Un invito troppo vago, i problemi della scuola sono altri». È il commento del presidente dei dirigenti scolastici del Trentino Paolo Pendenza a proposito della circolare del ministero dell’istruzione, annunciata, che invita gli insegnanti a dare meno compiti per le vacanze «affinché nei giorni di festa ci sia più tempo in famiglia per stare insieme e fare altro». Queste le parole del ministro Marco Bussetti nell’annunciare la circolare, che in realtà non è arrivata nelle scuole italiane. In ogni caso in Trentino l’autonomia scolastica permette di non seguire gli inviti da Roma. E Pendenza incalza: «È un tema che non ci appassiona, perché la vera questione non è la quantità di compiti, ma il rapporto didattico - educativo che c’è tra l’insegnante e gli studenti e quanto efficace sia questa didattica. La prima osservazione è: se gli studenti sono coinvolti, fanno anche i compiti più volentieri. La seconda è che studiare è impegnativo, quindi non si può fare passare il messaggio che non si debba fare fatica». Il dirigente fa capire che la quantità di compiti da assegnare agli studenti è del tutto relativa, perché «i bravi insegnanti sanno valutare qual è il giusto peso da attribuire ai compiti. È giusto lasciare ad ogni insegnante l’autonomia, non solo ad ogni scuola. Sarebbe drammatico se il ministro decidesse la quantità di lavoro a casa da assegnare, perché dipende da una serie di elementi variabili da scuola a scuola e da studente a studente». E conclude: «La vera riflessione da fare è quale tipo di didattica, quale modello di apprendimento vogliamo offrire ai nostri studenti: o un modello di tipo trasmissivo più tradizionale o un modello costruttivo, con il quale lo studente costruisce la propria conoscenza, elaborando le informazioni. Questo è il dibattito che va approfondito, non quanti compiti dobbiamo dare». Ma che fine ha fatto la circolare annunciata dal ministro? Era l’inizio di dicembre e il ministro, la cui candidatura era stata sostenuta dalla Lega, aveva annunciato l’invito alle scuole per diminuire il carico a casa degli studenti. Peccato che quella circolare non risulti mai pervenuta nelle scuole italiane e comunque in Trentino (dove le scuole non l’hanno ricevuta) non troverebbe applicazione automatica: “Abbiamo l’autonomia scolastica – fanno presente dal dipartimento della conoscenza – e quindi prendiamo atto dell’invito (di questo si è trattato) del ministro Bussetti, ma alla quantità di compiti dei nostri ragazzi pensiamo noi”.

E proprio la sollevazione sui social network di insegnanti e sindacati sarebbe alla base del mancato invio della circolare “salva studenti”. Le vacanze – calendario Trentino alla mano – sono da lunedì 24 dicembre a sabato 5 gennaio: due settimane in cui i ragazzi dovranno fare i conti con gli esercizi assegnati dagli insegnanti e con le liste di libri da leggere. Proprio i libri erano stati presi ad esempio dal vice premier Matteo Salvini per soccorrere il collega: “Se a mio figlio danno da leggere sei libri risponde “che palle”, se gliene assegnano due si mette a leggerli”. Quanti libri dovranno leggere i bambini trentini? Siamo una Provincia autonoma: lo dovrà decidere… Fugatti. (sa.m.)















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