Mc Donald’s cerca addetti «Qui premiamo il merito» 

Fast food. Ieri giornata di porte aperte, in Trentino la catena cerca 20 collaboratori Molti dipendenti sono studenti e stranieri: «Il part-time ci consente di continuare a studiare»


Maddalena Di Tolla


Trento. Mc Donald’s cerca in Trentino venti collaboratori da assumere. Oggi le sedi locali hanno circa 170 dipendenti. Il gruppo sta crescendo in tutta Italia (con 600 locali e 24.000 dipendenti) e per i tre ristoranti della provincia servono nuovi lavoratori.

Anche per questo motivo, trovare nuova forza lavoro, ieri la catena di fast food più conosciuta al mondo ha organizzato il suo “Talent Day”, una giornata dedicata alla presentazione del mondo Mc ai giovani aspiranti lavoratori. Come ha spiegato Rocco Tomaselli, funzionario del settore risorse umane, servono “talenti”. Perché – spiegano convintamente lui e il giovane direttore (27 anni) Alberto Stedile - “lavorare qui non è per tutti”. Insomma, per preparare ad arte e ancor più per vendere le celeberrime patatine, serve “talento”, secondo Mc Donald’s. I dirigenti parlano di “ospiti”, del resto, non certo di “clienti”.

In effetti, come ci hanno illustrato ieri i due funzionari, circa un 20% dei candidati non supera il periodo di prova (di media si tratta di circa tre o quattro mesi). Gli stipendi per le posizioni aperte variano dagli 800 euro (a cui sommare tredicesima e quattordicesima) per un addetto semplice (cioè un membro della cosiddetta “crew”) con contratto per 24 ore in settimana, fino ai 1600 euro per il manager, che lavora a tempo pieno.

Le posizioni ricercate sono per commesso, addetto alla cucina, addetto all’accoglienza e servizio clienti, capo turno alias manager o direttore. “Qui vige la meritocrazia”, racconta Stedile, un perfetto uomo-brand che strizza l’occhio e dice tutto con sicurezza, e che ripetutamente ci spiega che “lavorare qui è una figata”. Lo dice anche a tre giovani clienti, che al mattino sono tra i pochi avventori, in attesa che arrivi l’onda delle famiglie per pranzo. “Non siamo molto interessati a questa possibilità di lavoro” confessano i ragazzi, apprezzando però l’ambiente di lavoro e commerciale.

Sarà perché lavorare al Mc è una “figata”, come dice Stedile, e perché ci si sente “come in famiglia” (sempre parole sue) che risultano pochi gli iscritti al sindacato (come affermano gli stessi dirigenti). I rapporti con i sindacati, però, sarebbero buoni, ci viene detto.

Molti dipendenti Mc sono a termo parziale e il turn-over è elevato. “Forse accade proprio perché tanti cercano qui una buona opportunità per iniziare nel mondo del lavoro o per pagarsi gli studi”, spiegaancora Stedile.

Abbiamo raccolto tre storie emblematiche di questo mondo. Erika è una mamma di origine napoletana, che trova comodo lavorare part-time al ristorante. Spiega che a fine anno si aspetta e spera di avere l’assunzione definitiva, perché fa parte della schiera degli assunti a tempo determinato, per tre anni, non rinnovabili con le norme attuali.

Jonathan, di origine salvadoregna, lavora invece a tempo pieno, dopo aver concluso gli studi alle scuole serali. Studia ancora Bilal, di origini pakistane, che grazie allo stipendio del Mc e all’orario di 30 ore come apprendista, riesce a studiare frequentando le scuole serali.

Il metodo per pubblicizzare il Talent-Day è indicativo: gli inviti sono stati mandati soprattutto tramite la app scaricata sugli smartphone dai clienti.















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