Mayer allagato, tre mesi per riparare i danni 

I pavimenti dello studentato costruito con blocchi prefabbricati in legno sono in gran parte da rifare



TRENTO. Un edificio costruito secondo i criteri più avanzati dal punto di vista del risparmio energetico, con pannelli solari e impianti domotici che garantiscono bassi costi di gestione e un risparmio energetico intorno al 65%. Anche la tecnica di costruzione dello studentato Mayer di via Lampi, nato sulle ceneri dell’ex collegio (già albergo) è stata all’avanguardia: l’Ati con capofila Collini, ha assemblato blocchi di tavole in legno crosslam, uniti tramite agganci meccanici, i bagni prefabbricati, comprensivi di porte e finestre. Ma, nonostante la tecnica promettesse lavori progettati con standard di assoluta qualità, qualcosa non ha funzionato, e lo studentato è tuttora chiuso. È successo infatti che l’edificio, già completamente ultimato ed arredato, è stato allagato da una fuoriuscita d’acqua dalle tubature, che ha danneggiato il pavimento di alcuni piani.

Per questo, oltre ai ritardi dovuti in passato ai ricorsi di ditte che hanno concorso alla gara per un costo totale di 16 milioni, la residenza universitaria dovrà attendere ancora dei mesi per poter essere aperta. Lo ha confermato ieri, il presidente dell’Opera universitaria Alberto Molinari, committente dei lavori.

Molinari, che era presente alla cerimonia di intitolazione della piazzetta davanti all’ingresso dello studentato a Valeria Solesin, ha chiarito che la rottura delle tubature ha danneggiato più di un piano dell’edificio. Pavimenti che, essendo completamente in legno, a parte il piano rialzato, dovranno essere in parte rifatti e in parti asciugati. «Un’operazione che si dovrà fare con aria secca - spiega il professore Molinari - per far scendere l’umidità sotto il 18 per cento: un’operazione che pensiamo si potrarrà per tre o quattro mesi. Se ci aiuteranno le condizioni climatiche, con una primavera secca, si potrà sperare in tempi più brevi, certo l’apertura slitterà di parecchio, visto che era prevista a dicembre».

Lo studentato ospiterà 130 posti letto per laureandi, dottorandi, stagisti e ricercatori, divisi in ottantadue stanze singole, 24 stanze doppie ed altrettanti mini alloggi. (sa.m.)













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