Trento

Maxi asta a Canova nel quartiere di Busquets

In vendita 5 ettari di aree pignorate a un’immobiliare: si parte da 6,5 milioni Il primo appuntamento in tribunale andò deserto, ora ribasso del 25 per cento



TRENTO. Tornano all’asta, dopo un primo tentativo in primavera, due grandi aree di Canova inserite nel nuovo quartiere ipotizzato dall’architetto Joan Busquets per l’area nord della città. Il prezzo è stato ridotto del 25 per cento rispetto alla stima iniziale, ma le quotazioni restano comunque “maxi” considerato soprattutto la situazione del mercato immobiliare: 3 milioni e 864 mila euro per il primo lotto (la prima stima era superiore ai 5 milioni); 2 milioni e 668 mila euro (stima iniziale di 3,7 milioni). Le aree hanno una superficie totale di quasi 5 ettari e rappresentano due dei sei piani attuativi che il Comune di Trento aveva previsto in quella zona ipotizzando la costruzione di centinaia di appartamenti, ma anche di aree verdi e servizi pubblici. Ma il sogno delineato nei primi anni Duemila dall’architetto-urbanista spagnolo Joan Busquets (con l’obiettivo di rispondere alla richiesta di unità abitative e di riqualificare la zona nord della città) si è scontrato con la crisi. Le aree all’asta sono state pignorate a una società immobiliare realizzata appositamente per l’operazione Canova da due investitori altoatesini.

Che succederà ora? L’appuntamento di fronte al giudice è fissato per il 29 settembre alle 12, ma gli addetti ai lavori non hanno motivi di credere che andrà diversamente rispetto al primo appello (lo scorso 5 maggio) quando non giunse alcuna offerta. Le motivazioni si possono leggere già nella perizia che il tribunale ha commissionato al geometra Maurizio Michelon che ha evidenziato “lo scarso interesse imprenditoriale per il mercato imobiliare a Trento e dintorni, caratterizzato da attività in forte stallo, vendite rallentate e possibilità di recupero dell’esistente patrimonio edilizio già fruibile”. E per quanto riguarda il valore delle aree il perito ha messo le mani avanti evidenziando l’impegno che richiederà un cantiere per la costruzione di oltre 120 alloggi, con il rischio (elevatissimo) di dover attendere tempi molto lunghi per trovare acquirenti.

I lotti in questione sono due dei sei che compongono l’intera operazione Canova, ma non sono l’unico tassello “debole” visto che già le aree di proprietà della Baldo Costruzioni erano state messe in vendita nell’ambito del concordato preventivo dell’impresa. Chissà se la decisione del Comune di Trento di procedere con l’urbanizzazione dell’area (ne parliamo nel pezzo qui sotto) cambierà le carte in tavola. Si tratta comunque di un intervento che era stato chiesto dai proprietari delle aree da almeno dieci anni.

In realtà qualcosa si sta muovendo intanto nell’area più a nord del piano (nella zona del campo sportivo, attualmente in stato di completo abbandono) dove le società Atena Immobiliare, Green costruzioni e un soggetto privato hanno avviato il dialogo con il Comune con l’obiettivo di realizzare un supermercato, con alcune unità immobiliari ai piani superiori. In Comune c’è la speranza che la prima iniziativa nell’ambito della programmazione urbanistica possa servire a muovere le acque anche nell’ambito degli altri lotti.

Il 29 settembre (giorno dell’asta sui due lotti pignorati) sarà un buon test per vedere se sulle aree è cresciuto l’interesse, anche per effetto della primo sconto del 25 per cento sulla stima iniziale.

Intanto nelle aree di Canova (ad eccezione dell’ex campo sportivo) procede l’attività agricola che da sempre caratterizza quei terreni stretti tra la ferrovia e le case di via Paludi. Si tratta di una notizia positiva: probabilmente quella parte di città non diventerà il “polmone abitativo” ipotizzato dall’architetto Busquets, ma almeno non è in stato di abbandono.













Scuola & Ricerca

In primo piano