solidarietà

Mauretto, clown in viaggio nelle favelas

Mauro Lunelli è tornato a Bosco: «Con Santi abbiamo visitato ospedali, orfanatrofi e scuole dall’Argentina all’Alaska»


di Fernando Valcanover


CIVEZZANO. Mauro Lunelli, clown in arte Mauretto, ha concluso sabato scorso il suo lungo viaggio umanitario lungo le Americhe, facendo ritorno a Bosco di Civezzano. Con lui c’è anche l’amico clown argentino Santiago Fagnani, in arte Santi, compagno della lunghissima avventura, ospite dei Lunelli per alcune settimane, protagonisti entrambi del “Viaggio pazzo clown - Agamos sonreir al Mundo” durato 10 mesi, portando il sorriso, gioia, divertimento a chi soffre, ragazzi, giovani, adulti costretti in ospedali, orfanatrofi, scuole, favelas. A Mauro, che lunedì prossimo riprenderà il suo lavoro di commesso alla Cassa Rurale di Pergine.

Qual è il percorso fatto e i paesi dove vi siete fermati?

«Siamo partiti per l’Argentina il 5 novembre 2013, con prima tappa a Buenos Aires, contando di concludere il viaggio all’ospedale di Hillsboro in West Virginia (Usa), ente che è stato anche nostro sponsor. Iniziando in Argentina, dove abbiamo visitato 23 regioni partendo da Ushuaia, la città alla “fin del mundo” nell’estremo sud di quel paese, abbiamo risalito tutto il continente sudamericano fermandoci in Brasile, Paraguay, Perù, Equador, Colombia, Panama, Costarica, Guatemala, Salvador, Messico. Da qui siamo passati nel Nord America, Stati Uniti e anche in Alaska, stato che inizialmente non era previsto nel programma, concludendo il viaggio in West Virginia, percorrendo circa 50.000 chilometri in pullman, aereo, treno, barca, sostando in 75 città».

Quale era lo scopo del vostro viaggio.

«Mete del nostro viaggio erano soprattutto gli ospedali con giovani malati terminali, scuole e asili, le favelas, le comunità povere. Lì abbiamo cercato di portare il sorriso, far divertire piccoli e grandi, scambiare parole di conforto, giocare; dappertutto abbiamo ricevuto una calda accoglienza, abbiamo fatto ridere, anche piangere, mentre noi ci siamo molte volte emozionati, condividendo momenti di forte solidarietà in luoghi dove le persone hanno estremo bisogno di aiuto».

Ripeterebbe questa esperienza e quali sono i suoi programmi?

«Ricomincerei anche domani, proprio perché ho visto e toccato da vicino situazioni che richiedono la presenza di volontari per dare aiuto e sollievo. Tra qualche giorno riprenderò il mia lavoro in Cassa Rurale, verso la quale ho motivi di riconoscenza per avermi concesso la possibilità di fare questa esperienza, oltre all’aiuto concreto ricevuto. Con l’amico Santi ci faremo carico nei prossimi giorni di trasmettere alla gente questa nostra esperienza. Venerdì alle 20.30, con l’aiuto delle associazioni di Civezzano, saremo protagonisti di una serata, nel corso della quale racconteremo il nostro viaggio. Madrina sarà “Milano 25” nome del taxi guidato da Caterina Bellandi, la fatina bionda amica dei bambini, anche lei protagonista del nostro viaggio».













Scuola & Ricerca

In primo piano