ristorazione

Maso Cantanghel, lascia Lucia Gius la regina dei fornelli

L’addio a fine dicembre dopo 50 anni di successi Nel suo ristorante ha messo in tavola la tradizione trentina


di Angelo Carrillo


TRENTO. E’ un fiume di lacrime, parole e simpatia Lucia Gius mentre conferma che a dicembre chiuderà Maso Cantanghel. Per molti, la fine di un’epoca. La signora della ristorazione trentina, la più semplice e raffinata delle cuoche italiane, saluta così 50anni di lavoro, ufficializzando che a fine dicembre, anche se è difficile crederlo, cambia vita. E che vita. «Ho avuto grandi soddisfazioni, conosciuto bellissima gente, regalato attimi di felicità».

Riassume con perfetta sintesi mezzo secolo di carriera. Una vita spesa dietro ai fornelli. A partire dalla fanciullezza. Perché Lucia Gius nei ristorante c’è nata, e il lavoro lo ha imparato guardando e aiutando la madre. Tanti anni e tante soddisfazioni. Qualche amarezza superata con l’aiuto e l’affetto di clienti e amici. Spesso entrambe le cose. «Quando mio marito, con cui lavoravo, se ne è andato con un’altra signora mi sono detta, “adesso mi devo arrangiare, vediamo come va. Come mi accoglierà la gente”. E’ andata molto bene».

Decenni di successi da ripercorrere senza particolari rimpianti. Il carisma, la simpatia, le hanno aperto il cuore della gente. Semplici clienti e nomi rinomati. Compresi quelli di grandi cuochi: «Che soddisfazione servire grandi chef e vederli illuminare di fronte a qualche mio piatto mangiato con grande gusto». E anche un po’ di invidia: «Mi invidiavano l’avere un ristorante così piccolo e il trarne tante soddisfazioni». Perché alla fine Maso Cantanghel è sempre rimasta una trattoria. Almeno formalmente.

Cucina casalinga verrebbe da dire. Se non fosse che quei cinque-sei piatti del menù fisso rappresentavano un appuntamento immancabile per chiunque volesse provare il meglio della cucina trentina. Piatti quasi sempre incentrati sulla tradizione. Sul territorio si dice oggi. Accompagnati da vini, naturalmente trentini, così ben abbinati da rappresentare la quintessenza dei sapori trentini. Semplicità e grande ricercatezza. Lei che nella cucina quasi a vista non ha mai rinunciato al grembiule come una casalinga, ha dato lezioni ai migliori chef e gourmet. Senza mai bisogno di strafare. «Più che una trattoria, Maso Cantanghel è una casa in cui la gente ha piacere di mangiare – sottolinea Lucia – ed ora tocca qualcun altro».

Impresa non facile visto che Maso Cantanghel e Lucia Gius sono da sempre inscindibili. Eppure… «I miei figlioli purtroppo anche se entrambi bravissimi a cucinare, non se la sentono anche di gestire un ristorante». Certo anche l’idea di affidare la gestione a un allievo non le dispiacerebbe. «Ho provato a tenere ragazzi affinché imparassero questo mestiere, ma è difficile trasmettere oltre alla tecnica anche la passione che ci vuole per cucinare– sospira la grande cuoca con un filo di rammarico - perché in cucina bisogna metterci il cuore altrimenti si va a casa».

Così come, anche se con dolore profondo, si appresta a fare la regina dei cuochi trentini. «E’ uno strappo forte – spiega, se ce ne fosse bisogno mentre trattiene una lacrima – ho dedicato tutta la vita alla cucina. Questa è la mia vita ma ora però devo anche pensare alla salute» - ripete come a volersi convincere che è proprio così. «A dicembre insomma si chiude, ma non vorrei che questo apparisse come un necrologio - scherza Lucia – anzi agli amici e clienti di tanti anni dico venitemi a salutare qui, mangiando da me».

Perché un cuoco, anche se triste sa sempre regalare un ultimo sorriso.













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