Marito violento, ex stalker Altri due “codice rosso” 

Le vittime denunciano. In Val di Fiemme una donna era perseguitata e minacciata  dal compagno lasciato. Un’altra è finita al pronto soccorso dopo i maltrattamenti in famiglia



Trento. Una relazione finita male. E un matrimonio segnato dalla violenza. Due storie di donne, due storie diverse che sono unite dal “Codice rosso”, la legge approvata la scorsa estate con il fine di dare una risposta più veloce e - si spera - risolutiva a quelle donne vittime di uomini che in nome di un amore che nulla ha a che fare con l’amore, le perseguitano, le spaventano, le picchiano. Due storie che sono state indagate dai carabinieri della Compagnia di Cavalese e che hanno portato ad un arresto (ai domiciliari) e ad un divieto di avvicinamento alla vittima.

La relazione, lo stalking

La prima dolorosa denuncia è stata firmata da una donna che non riusciva più a vivere in tranquillità. Il comportamento, le parole dell’ex compagno l’avevano fatta precipitare in uno stato di ansia e di paura. Anche perché con lui condivideva, anche il luogo di lavoro. Tutto era iniziato nel modo migliore: una conoscenza che diventa amicizia e poi amore. Una relazione con i suoi alti e bassi e poi la decisione di troncare i rapporti. Quelli affettivi. Quelli lavorativi (sono colleghi) non era possibile tagliarli. Lei che ricomincia la sua vita, lui no. Ha un comportamento ossessivo, si fa sentire vicino. Lei cerca di andare avanti, di andare oltre. Ma passano i giorni e il comportamento dell’ex non cambia arrivando a diventare anche minaccioso. Frasi pesanti, che mettono paura. E quindi la decisione di denunciare tutti ai carabinieri. Ci sono le indagini coordinate dalla procura che avrebbero trovato una concordanza fra le parole della donna e i fatti. E quindi la misura per lui che ora è agli arresti domiciliari.

Il matrimonio, le botte

Un’altra donna si è rivolta ai carabinieri fiemmese, con un intervento dei militari della stazione di Predazzo. A chiedere aiuto una signora picchiata dal marito 50enne. Botte che l’hanno portata al pronto soccorso a farsi medicare e che hanno dato il via agli accertamenti dell’Arma. Che avrebbero portato a scoprire che quella violenza non era un fatto unico, ma che c’erano stati altri maltrattamenti a segnare quel matrimoni.

Da qui la richiesta da parte della procura al gip di un provvedimento di divieto di avvicinamento di lui a lei. Che ora ha attorno a sé quello che potrebbe essere definito come una sorta salvagente, un cordone di sicurezza che dovrebbe evitare altre violenze che potrebbero avere anche conseguenze peggiori per la donna.

Codice rosso

Il “codice rosso” per la tutela di donne e minori è diventato legge nel luglio dello scorso anno e di fa da vita ad una corsia preferenziale per denunce e indagini, pene più severe in caso di violenza domestica, sessuale e stalking. La vittima dovrà essere ascoltata entro 3 giorni dalla denuncia, per limitare al massimo la possibilità che la violenza possa essere reiterata. E ci sarà più tempo per la vittima per denunciare una violenza subita: 12 mesi invece dei 6 previsti in genere dalla legge. M.D.













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