«Marco, un capitano in campo e nella vita»

Fedrigoni viene ricordato da tutti come un giovane esemplare e impegnato Mercoledì stava tornando dal set di Tornatore dove faceva la comparsa


di Gianluca Marcolini


STRAVINO. Si celebreranno domani pomeriggio, in forma strettamente privata, i funerali di Marco Fedrigoni, il ventenne di Arco deceduto mercoledì sera a Stravino nello scontro fra la sua Lancia Y e la Suzuki 600 guidata dal trentino Roberto Sartori. Ieri sera è finalmente giunto il nullaosta alla sepoltura da parte della Procura che ha dunque completato, assieme alle forze dell'ordine, le indagini per chiarire la dinamica dell'incidente e quindi le cause delle due morti. Le esequie si terranno direttamente al cimitero di Arco, alle 14.30, e saranno riservate ai familiari e agli amici più stretti.

La notizia del drammatico incidente di Stravino ha gettato nello sconforto tutta la Busa. Marco Fedrigoni, infatti, era molto conosciuto soprattutto nel mondo del calcio. Cresciuto nelle fila della Varonese, ha militato anche nella Juniores del Dro e da quest'anno faceva parte della prima squadra della Benacense in Promozione. Diplomato ragioniere all'istituto tecnico Floriani di Riva, studiava marketing ed organizzazione d'impresa all'Università di Reggio Emilia, tra l'altro con ottimi risultati. Qualche giorno fa era stato scritturato come comparsa per alcune scene del film che il regista Tornatore sta girando in Trentino e a quanto sembra mercoledì sera, al momento dell'incidente, stava rientrando a casa proprio dopo esser stato sul set cinematografico. Ieri mattina, invece, sarebbe dovuto partire con il resto della squadra per un weekend a Riccione offerto dalla società rivana ai propri giocatori per festeggiare l'ottima annata sportiva appena conclusa. La Benacense ha annullato la breve vacanza e ieri sera tutti i giocatori, i tecnici e dirigenti, assieme a quelli della Varonese, si sono recati a casa di Marco per stringersi in un abbraccio, stracolmo di tristezza ed affetto, con i familiari dell'amico prematuramente scomparso. Le due società si sono poi riunite per decidere un modo per ricordare, nei prossimi giorni, il giovane calciatore. Soltanto domenica scorsa, Marco aveva accompagnato il fratello di 15 anni (ci sono anche due sorelle più grandi) alla festa di fine anno scolastico organizzata dagli studenti altogardesani. «Marco era un ragazzo d'oro – commenta il presidente della Benacense Andrea Pederzolli, faticando non poco a trattenere le lacrime – anzi, era il figlio che ogni genitore vorrebbe avere. Bravo, diligente, serio, generoso e sempre sorridente. E stavolta non sono parole di circostanza ma si tratta della verità. Una persona stupenda, che viveva di calcio e che era anche bravo a scuola. Ricordo di averlo visto spesso, a bordo campo, a seguire gli allenamenti dei compagni da fuori, perché infortunato, con in mano uno dei suoi testi dell'Università, intento a studiare. E ricordo anche quando si è fatto male ed ha saputo che doveva stare fuori qualche mese, aveva le lacrime agli occhi. Non è una perdita, è un disastro per tutti noi». Affranto anche il suo vecchio allenatore al Dro, Michele Pettinari: «Alleno da una vita ma un ragazzo così bravo non l'avevo mai visto ed avuto prima. E non sto parlando solo delle doti calcistiche ma soprattutto di quelle umane. Era il nostro capitano, il primo ad entrare in campo ad allenarsi, l'ultimo ad uscire, sempre disponibile con tutti. Lo avevo incontrato due settimane fa a Dro, in occasione dello spareggio salvezza. Non ci posso credere che non ci sia più». L’Us Dro, ieri, ha voluto ricordare il proprio ex giocatore sul sito internet della società: “Ti ricorderemo come un ragazzo solare, amante del calcio e della vita come dimostrato nell'annata 2013/14, quando abbiamo avuto la fortuna di averti con noi nelle fila della formazione juniores alla prima storica esperienza sul panorama nazionale”.













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