Maratona fotografica, la città invasa dai click

In bici o a piedi, centinaia di persone a caccia delle «prede» da immortalare Oggi a Palazzo Geremia, a mezzogiorno, la premiazione dei vincitori


di Daniele Peretti


TRENTO. E' stata una maratona fotografica nel segno degli stranieri ed al femminile perché a prevalere tra gli iscritti, sono state le ragazze che a piedi o in bicicletta, ma anche ...con la parrucca hanno affrontato un percorso abbastanza impegnativo. Gli stranieri si sono segnalati per l'intraprendenza. Alcuni non parlavano nemmeno l'italiano, ma la loro consistente presenza ha costretto l'organizzazione ad una spiegazione bilingue delle regole della maratona. Ed una volta ricevuto il percorso eccoli a telefonare agli amici italiani, per farsi tradurre e dare spiegazioni. Da sperare solo che l'aiuto da casa, arrivasse da dei trentini.

Il gruppo dei partecipanti è stato preso di sorpresa dall'iniziativa degli organizzatori di lanciare il foglio con gli obiettivi da una finestra dell'Hotel Venezia. Il vento ci ha messo del suo e dopo le prime copie scese velocemente, le altre si sono fatte attendere. Venticinque gli obiettivi, ma solo per la classifica “Qualità e velocità” era necessario centrarli tutti. Col foglio in mano nessuno è partito a razzo; il non avere un percorso fisso da seguire, ha fatto in modo che i partecipanti scegliessero un punto di partenza ragionato. Ma dopo venti minuti dal via, Ersilia e Luisa con la mascotte a quattro zampe Eve, avevano già immortalato sette obiettivi: «Abbiamo cominciato con quelli più vicini e poi punteremo a quelli più lontani». Di origini bosniache Amila ed Asmira sono ferme davanti all'edicola vicino al Teatro Sociale ed hanno un dubbio: «Dobbiamo fotografare una locandina del Trentino con una notizia bestiale. Ma saranno tutte uguali o dobbiamo cercarne una modificata?». La prima tappa l'hanno fatta al negozio Sportler per il pit stop: «Siamo di Rovereto ed abbiamo cominciato con gli obiettivi che conosciamo, per gli altri chiederemo in giro».

Abbiamo parlato dell'intraprendenza degli stranieri. In piazza Pasi incontriamo Alì pakistano in bici e macchina fotografica al collo. «La città la conosco e la maratona è un modo per passare un pomeriggio diverso...posso farti una foto mentre mi riprendi con la cinepresa ?» Chiede all'operatore che ci accompagnava. «Non ci conosciamo, mettiti a camminare davanti a me e tu fai la foto», ed ecco realizzati due obiettivi. Francesca ed Enea vengono da Arco e Riva: «Quattro foto le abbiamo fatte. Prima andiamo nei posti che conosciamo, poi cercheremo gli altri». L'obbiettivo più gettonato è stato quello di un cono gelato colante, prese d'assalto le gelaterie più vicine a piazza Duomo. Per molti è stato un primo obiettivo, per altri un gradito premio di consolazione, consumato sulle gradinate attigue al Duomo leggendo con aria sconsolata un elenco obiettivi che si era fatto improvvisamente lungo.

La Maratona Fotografica è diventato l'evento di un sabato pomeriggio tipiedo. Gradito ai tanti giovani che hanno animato il circuito a tutto obiettivo non solo nel centro della città, ma anche in alcune zone limitrofe “calde” a livello turistico. Gli obiettivi? Facili per chi conosceva la città; molto più impegnativi per tutti gli altri. Ma la presenza di stranieri e di lettori da fuori città, ha probabilmente colto di sorpresa gli organizzatori. A proposito: perfetti non solo nel gestire l'emergenza delle istruzioni di dare anche in inglese, ma anche con i fotografi del “Trentino” sguinzagliati per le vie del centro a riprendere i partecipanti sempre più sudati e stravolti, ma pure sempre più divertiti e coinvolti. I servizi fotografici sono stati scaricati nelle areee approntate nei giardini di Palazzo Geremia, oggi a mezzogiorno le premiazioni dei migliori servizi. C'è attesa tra i maratoneti: «Vincere? Non ci pensiamo. Partecipiamo per divertirci, ma in tutti i casi andremo in Comune e chissà...». Il pensioro di Veronica.

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Daniele Peretti