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Maltrattava la moglie: condannato a quattro anni

La donna lo ha denunciato per 18 anni di insulti, minacce e percosse. La difesa: «Accuse senza prove, faremo ricorso»



ROVERETO. Hanno convissuto per vent’anni, in apparenza senza alcun problema: mai un intervento della forza pubblica, mai una segnalazione. Fino a quando, lo scorso settembre, lei, 51 anni, si è rivolta alle forze dell’ordine denunciando il marito, che di anni ne ha 53, il quale - stando alla deposizione della donna, la avrebbe maltrattata in continuazione, insultandola, minacciandola, persino picchiandola, per ben 18 anni: dal 1997 fino al 2015. Ieri il gup Riccardo Dies ha condannato l’uomo, con il rito abbreviato, a quattro anni di reclusione per maltrattamenti.

La vicenda si sarebbe dipanata lungo gli anni in silenzio, anche quando la coppia andava in vacanza insieme, nella Sardegna dove lui è nato ed ha tutt’ora una casa di famiglia, che hanno restaurato e curato insieme nel corso del tempo. Il marito non ha preso bene la sentenza, che se venisse confermata gli spalancherebbe le porte del carcere.

La difesa, affidata all’avvocato Giulio Pezcoller, ha annunciato l’intenzione di fare ricorso in appello. «La sentenza, com’è intuibile, non ci soddisfa. Riteniamo che la verità rappresentata non coincida con le evidenze, che contrastano con la ricostruzione fatta dall’ex moglie del mio cliente. Non c’è un solo episodio documentato, né un ricovero in pronto soccorso né una chiamata alle forze dell’ordine, e nemmeno segnalazioni dal vicinato, da chi cioè avrebbe avuto modo di testimoniare comportamenti aggressivi e violenti da parte del mio cliente». Ora il legale attende il deposito delle motivazioni della sentenza per poter radicare un ricorso alla Corte d’appello di Trento.

Sugli episodi contestati non c’è stata alcuna sfilata di testi, dato che era stato scelto il rito abbreviato: il giudice si è dunque potuto basare solo sugli atti delle indagini, che comprendono anche la dichiarazione del fidanzato della figlia della coppia. Il quale avrebbe affermato di aver assistito a dei litigi, ma mai a vere e proprie aggressioni fisiche. Proprio il rapporto tra la ragazzina e il suo fidanzato sarebbe all’origine degli screzi nella coppia: il fatto che il ragazzo frequentasse la casa non era visto di buon occhio dall’uomo, mentre la madre avrebbe accettato il fatto con serenità.

Da queste differenze di visione sarebbero scaturite le discussioni che, stando alle accuse della donna, si sarebbero riflesse sotto forma di ulteriori minacce pesanti, insulti e umiliazioni, e persino botte. Lo scorso autunno, a seguito della denuncia, l’uomo era stato colpito da una misura di allontanamento da casa, poi rispettata alla lettera tanto che lui all’atto della notifica se n’era già andato di casa.













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