Malga Zambana, Michelon vince la gara

Ex gestore del rifugio Dosso Larici, 39 anni, si aggiudica la struttura per sei anni: «Proporrò piatti casalinghi e iniziative»


di Rosario Fichera


PAGANELLA. «Sono felice, era il mio sogno e finalmente, dopo tanti anni, sono riuscito a coronarlo». Mirco Michelon raggiante commenta così la “vittoria” della gara, indetta dal Comune di Zambana, per la gestione, in Paganella, di Malga Zambana che si è aggiudicato per i prossimi 6 anni. Zambanoto, 39 anni il prossimo 27 dicembre (che festeggererà ovviamente in malga) Mirco da sette anni gestiva, con la famiglia, sempre in Paganella, il rifugio Dosso Larici, di proprietà del Comune di Fai della Paganella.

«Ho perso la gara per la gestione del rifugio Dosso Larici (vinta da Piero Weber di Fai della Paganella ndr.) ed ho vinto quella per Malga Zambana, per la quale eravamo in tre a partecipare. Sono stato quindi molto fortunato e quando mi hanno comunicato l’aggiudicazione non credevo alla mie orecchie».

Quando prenderà possesso della Malga?

Il prossimo 30 settembre e non vedo l’ora d’iniziare. Naturalmente il trasloco sarà molto impegnativo, anche perché in questi sette anni trascorsi al rifugio Dosso Larici, pur non avendo nessuna garanzia sul rinnovo della concessione che ottenevo di volta in volta solo per periodi limitati, ho molto investito nella struttura, che ho acquisito praticamente vuota, trasformandola in un rifugio attrattivo e compensare il grosso limite di essere stato tagliato fuori dagli impianti di risalita.

Adesso a Malga Zambana non soffrirà più la lontananza dalle piste di sci.

Certo, questo è indubbiamente un grande vantaggio, essendo la struttura vicinissima a una delle piste più frequentate del comprensorio e punto di arrivo della “Tre-Tre”, il nuovo itinerario per sci alpinismo e racchette da neve. Ma l’esperienza acquisita a Dosso Larici, che mi ha spinto a trovare sempre nuove iniziative per attrarre clientela, mi servirà moltissimo per la gestione di Malga Zambana. Anzi se oggi posseggo le capacità per gestirla, lo devo a quell’esperienza.

In che cosa si caratterizzerà la sua gestione di Malga Zambana?

Continuerò con l’offerta che mi ha sempre contraddistinto e cioè quella di un ambiente familiare, improntato alla cordialità, dove si deve mangiare bene e sano, con una cucina casalinga, tipica del piccolo ristorante di montagna. Continueremo a produrre pasta fatta in casa, ad acquistare la materia prima e a lavorarla, utilizzando prodotti del luogo. Presenterò sicuramente nuove iniziative per le famiglie, riproponendo anche quelle già realizzate con successo, come il “piccolo casaro”, durante la quale abbiamo insegnato ai bambini a fare il formaggio con la presenza di un malgaro.

Dopo sette anni, oltre all’esperienza, cosa si porta dietro dal Dosso Larici?

La soddisfazione di avere fatto rivivere, con tanta pazienza e determinazione, un rifugio non facile da gestire, ma anche il rimpianto di non potere più organizzare il ristoro del memorial in notturna di sci alpinismo dedicato a una persona speciale, Felice Spellini, un raduno spettacolare, che ho visto crescere da pochi partecipanti fino ai 600 dello scorso anno. Un’iniziativa su cui Fai della Paganella dovrebbe credere moltissimo e non perdere.













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