Malattie del cuore, prima causa di morte: 2400 ricoveri 

Domani porte aperte al S.Chiara. La tecnologia cammina veloce. Il primario di cardiologia Bonmassari: «Oggi controlliamo a distanza con una App pacemaker e defibrillatori» 


Sandra Chighizola


Trento. «La prevenzione è importantissima - dice il primario di cardiologia Roberto Bonmassari - l’informazione e l’educazione. Le Porte Aperte di domani sono una delle tante attività che facciamo anche per indurre al cambiamento e proporre un sano stile di vita. Vogliamo comunicare e curare il paziente coinvolgendolo nel percorso di cura, una sfida non semplice ma che affrontiamo con convinzione». Si svolgerà domani nell’Auditorium dell’Ospedale S.Chiara (ore 9) l’annuale appuntamento organizzato dai medici cardiologi ospedalieri. L’obiettivo è di favorire e aumentare la consapevolezza in una logica di maggior comunicazione con il paziente, migliorando anche l’aspetto organizzativo.

«Molti problemi nascono dalla non chiarezza - afferma Bonmassari che dirige l’Unità Operativa di Cardiologia di Trento ( insieme ai colleghi Maurizio Del Greco, direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia di Rovereto, Angelo Graffigna direttore dell’Unita Operativa di Cardiochirurgia di Trento e Stefano Bonvini, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia vascolare di Trento) e che ha curato questo evento, diretto non solo ai professionisti ma a tutta la cittadinanza.

“La comunicazione - continua Bonmassari - è un elemento essenziale della cura. Comunicazione e cambiamento dell’organizzazione sono temi che ben si legano alla crescente e inarrestabile innovazione tecnologica».

L’attività trentina: 2400 ricoveri all’anno, 30 mila le prestazioni ambulatoriali e 2500 le procedure interventistiche. «Vale la pena ricordare che le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte, non solo in Italia ma nel mondo. Il Trentino, con i suoi oltre 500 mila abitanti, è inoltre il territorio ideale per lavorare in una logica di centro multiprofessionale e innovativo come il nostro nel settore della cardiologia, della cardiochirurgia e della chirurgia vascolare”.

«Quello che solo 20 anni fa era impensabile oggi è realtà - prosegue Bonmassari - e anche qui sono state introdotte nuove tecnologie e nuove procedure, a tutto vantaggio della qualità e della vita del paziente. Riusciamo a controllare a distanza anche con delle App l’attività dei pacemaker o dei defibrillatori, evitando lo spostamento delle persone. La tecnologia cammina veloce in tutti i settori e anche le grandi aziende studiano sistemi innovativi e accessibili. Il cuore si presta a essere manipolato con grande cautela ma anche con grande successo». «I cambiamenti portano alla necessità di adeguare l’organizzazione del lavoro interno nel reparto, è ciò che stiamo facendo introducendo figure nuove come il bed manager, che si occupa dei posti letto con molta attenzione al percorso dei pazienti durante il ricovero, al Sonografer che fa gli Ecocardiogrammi refertati poi dal medico».















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