il caso

Malaria, aperto un fascicolo per omicidio colposo

Gallina affida le indagini al Nas di Trento. Accertamenti  anche da parte della Procura di Brescia sulla morte della piccola Sofia 


di Luca Marognoli


TRENTO. Omicidio colposo a carico di ignoti. Il procuratore capo Marco Gallina si accinge ad aprire un fascicolo che punta a chiarire, nel limite del possibile, se vi siano state responsabilità penali nella morte della piccola Sofia Zago. Le indagini sono state affidate al Nas, il Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri, dai quali ieri Gallina ha ricevuto già gran parte della documentazione acquisita. Altri documenti sono attesi dalla Procura di Brescia, che ha aperto un secondo fascicolo, e dall’ospedale di Portogruaro, dove la bimba era stata ricoverata per un esordio diabetico il 13 agosto (per tre giorni) prima di essere trasferita in Pediatria a Trento.

Un'indagine che si preannuncia in salita per gli investigatori e in Procura non lo nascondono. Le incognite sono numerose e non è detto che si possano trovare risposte esaustive, oltre che rilevanti sotto il profilo penale. Anche se fosse avvenuto un ipotetico contagio diretto fra i bambini (tramite il sangue) oppure tramite l'utilizzo di strumenti non sterilizzati e non monodose – tutte circostanze smentite ieri dall'Azienda sanitaria ed effettivamente molto remote anche dal punto di vista probabilistico – trovarne le prove ora, a distanza di più di due settimane (ma lo stesso si potrebbe dire in caso di tempistiche molto più ridotte) sarebbe di fatto impossibile.

Affrontando un caso come questo, dove appare difficile chiarire anche dal punto di vista scientifico come sia avvenuto il contagio, per la Procura trovare eventuali riscontri è assai arduo. Quello che si può fare – e che il procuratore capo Gallina intende fare – è seguire la strada della ricostruzione storica dell'accaduto sotto il profilo degli adempimenti compiuti (o eventualmente disattesi) dall'Azienda sanitaria. Un profilo macroscopico ma percorribile: capire se l'approccio relativo al ricovero sia stato corretto. Oltre che acquisire la cartella clinica della bimba, infatti, la Procura ha chiesto al Nas di scoprire quali sono i protocolli ospedalieri seguiti dall’Apss in casi come quello di specie.

Ciò tenendo conto anche del fatto che tali protocolli, anche se seguiti alla lettera, possono essere essi stessi contestabili penalmente (più difficile sarebbe farlo, naturalmente, con delle linee guida nazionali). Da quanto appreso da fonti sanitarie, tuttavia, i protocolli prevederebbero informative a livello nazionale ma non precauzioni particolari da adottare nei confronti di altri pazienti: la malaria non è infatti contagiosa fra le persone e i malati non sono sottoposti ad isolamento.

Nella giornata di lunedì il pm di turno era stato contattato verbalmente dall’Apss, ma ora l’indagine è condotta personalmente da Gallina. Domani dovrebbe essere compiuta l’autopsia.













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