il caso a strigno

«Mai più musulmani nel mio locale»

La decisione del titolare dell'Albergo Nazionale di Strigno dopo il furto (sventato) all'interno del suo locale


di Marika Caumo


STRIGNO. «Ora metterò una tabella all'ingresso con scritto: vietato l'ingresso a tutti i magrebini e musulmani». E' arrabbiato Igor Orso, gestore dell'Albergo Nazionale, in pieno centro del paese. Struttura che è anche bar, ristorante e pizzeria.

«Hanno cercato di rapinarci», attacca. Tutto è successo dopo le 22 di martedì sera.

Orso, origini venete e un passato di gestioni di locali in giro per il mondo prima di approdare a Strigno, dopo un anno e mezzo in cui l'albergo è rimasto aperto tutti i giorni, ha deciso di chiudere l'intera struttura per tre giorni, da martedì a giovedì appunto, per tirare il fiato. Qualcuno evidentemente non si è fatto sfuggire l'occasione di poter entrare e rubarvi indisturbato. Ma non ha fatto bene i conti.

Erano passate, infatti, le 22 quando il cuoco del locale, che vive nell'edificio, è entrato in cucina dalla porta di servizio, trovandovi già qualcuno.

«Ha visto una persona vicino all'impastatrice della pizza. Aveva una borsa, una valigia di pelle con degli attrezzi e ha pensato fosse il proprietario della struttura, Ettore, intento a riparare qualche macchinario», spiega Igor. Ma avvicinandosi ben presto ha capito che si trattava di un altra persona, con tutt'altre intenzioni. «Un magrebino sui trent'anni. A volto scoperto. Fortunatamente doveva essere arrivato da poco e non ha avuto il tempo di portare via nulla», continua Orso. Ne è nata una piccola colluttazione, con il cuoco che ha cercato di colpire con un calcio il malvivente ma, caduto a terra, è stato colpito a sua volta con il cacciavite che il marocchino aveva utilizzato per scassinare la porta d'entrata.

«Gliel'ha lanciato addosso, ha preso la borsa degli attrezzi ed è scappato dalla porta di servizio, sul retro del locale, dileguandosi nel bosco», precisa il gestore. Nessuno del paese ha notato nulla. «Strigno a quell'ora è morto», commenta Orso. Immediatamente è partita la richiesta di intervento ai carabinieri della stazione di Borgo. La radiomobile è intervenuta in pochi minuti ma il marocchino era già sparito nel nulla. I carabinieri hanno però in mano, oltre al cacciavite usato per entrare al Nazionale, un identikit della persona in questione, visto che il cuoco ha saputo descriverlo dettagliatamente. Un tentativo di furto che arriva a distanza di un anno (era inizio novembre 2013), da un altro colpo, andato a segno: allora si portarono via la cassa.

Ma Orso non si ferma qui, è arrabbiato e deciso a mettere dei limiti d'ingresso al suo locale. «Metterò un cartello con scritto “Vietato l'ingresso a tutti i magrebini e musulmani“. Non voglio nessuna di queste persone qui dentro. Mi accuseranno di razzismo? Non mi interessa, sarò razzista. Ma finché pago io l'affitto decido io. A casa mia decido io chi far entrare. E quelli non entrano più, vadano da altre parti», conclude.













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