“Mai indifferenti”, alla Cgil la mostra sulle leggi razziali 

Trento. “Mai indifferenti” è una mostra fotografica e documentaria sulle leggi razziali fasciste contro gli ebrei in corso fino al 17 marzo nell’atrio della sede della Cgil in via Muredei. E’...



Trento. “Mai indifferenti” è una mostra fotografica e documentaria sulle leggi razziali fasciste contro gli ebrei in corso fino al 17 marzo nell’atrio della sede della Cgil in via Muredei. E’ itinerante, su scala nazionale oltreché provinciale, ed è curata dall’Anpi (l’associazione dei partigiani) in collaborazione con il sindacato.

Nel 1938 Mussolini pose le basi di quell’infamia nel corso di un suo intervento a Trieste del 18 settembre. “La storia ci insegna che gli imperi si conquistano con le armi – disse – ma si tengono con il prestigio. E per il prestigio occorre una chiara, severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime”. Dell’anno seguente la promulgazione delle norme sulla razza che colpirono gli Ebrei, impediti ad esercitare molte loro professioni (ad esempio insegnare ma anche andare a scuola) e in seguito deportati nei lager ma pure discriminatorie verso omosessuali, rom, Testimoni di Geova, meticci e neri.

L’esposizione ha un chiaro richiamo al presente. “Viviamo tempi di odio, di rigurgiti di sentimenti razzisti e di antisemitismo – ha sottolineato Manuela Faggioni, segretaria organizzativa della Cgil, nell’inaugurare ieri mattina l a mostra – ed è importante rispondere. La situazione è pericolosa e dimenticare, rimuovere il passato, è un errore. Come sindacato, da parte nostra, rispondiamo adottando, ad esempio, la contrattazione inclusiva, limando le differenze uomo-donna e italiano-straniero”.

Paolo Burli, della segreteria dello Spi (i pensionati della Cgil) ha rivolto un invito alle scuole, ai dirigenti scolastici e ai professori, perché portino i loro studenti a vedere la mostra ricca di una quarantina di pannelli che riproducono foto e documenti di storie personali e del contesto dell’epoca, facendo riflettere i ragazzi sul passato come sul presente. “Dobbiamo rimanere umani – ha aggiunto - e non essere indifferenti, coltivare il senso dell’uguaglianza, senza distinguere tra uno e l’altro”. Basta ricordare quanto riportato nei giorni scorsi da questo giornale nel riferire di scritte vergognose (“Gli Ebrei uccidono i bambini”) apposte sui manifesti (ritirati) che pubblicizzavano la mostra sul Simonino in corso al museo Diocesano. PA.PI.

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