COVID E MOBILITA'

Luoghi di lavoro semi-vuoti: così il Trentino si è fermato 

I dati sugli spostamenti delle persone resi noti da Google rivelano che i viaggi legati all’attività professionale non sono mai tornati alla normalità. Tengono gli alimentari, crolla lo shopping, in particolare la domenica



TRENTO. Il Trentino della mobilità si è fermato a fine febbraio e non è più ripartito. Questo almeno risulta dai dati sugli spostamenti delle persone resi pubblici da Google (sulla base dei movimenti degli smartphone) che evidenziano un dato molto importante: mentre gli spostamenti legati al commercio e al tempo libero hanno avuto una ripresa nel corso dell’estate (legata probabilmente anche agli arrivi turistici in Trentino) gli spostamenti legati al lavoro non sono mai risaliti sopra i livelli che c’erano prima dell’epidemia.

Un fatto che conferma quanto i gestori della mobilità provinciale e del Comune di Trento già sapevano da tempo: i lavoratori non sono mai tornati nelle aziende o nelle amministrazioni pubbliche ai livelli che c’erano prima dell’emergenza, con il mantenimento di un’organizzazione a distanza del lavoro anche dopo che sono venute meno le indicazioni legate al primo lockdown.

Il metodo

Le rilevazioni di Google (rese pubbliche per consentire agli amministratori pubblici di prendere decisioni sulla base di questi dati) sono estremamente complesse, ma si basano su un principio semplice: la misurazione degli spostamenti delle persone che hanno acconsentito (per le motivazioni più varie) alla rilevazione (anonima) della loro posizione. È sulla base di questi dati che Google, ad esempio, è in grado di fornire un servizio di navigazione stradale che consente di prevedere i tempi di arrivo con estrema precisione, tenendo conto in tempo reale di eventuali rallentamenti lungo il percorso. Il periodo preso a riferimento dall’azienda informatica è quello di gennaio, immediatamente precedente quindi le settimane di diffusione, in Italia, dell’epidemia.

Alimentari e farmacie

Come prevedibile gli spostamenti verso i negozi di alimentari e farmacie sono quelli che hanno risentito in maniera minore dell’epidemia Covid. Ma ci sono alcune eccezioni, ad esempio il crollo (vicino all’80 per cento) che si è verificato in occasione delle chiusure domenicali, che emergono come evidenti anomalie nei grafici.

Commercio e tempo libero

Gli spostamenti verso i luoghi dello shopping, ma anche verso bar e ristoranti, sono quelli che hanno subito le diminuzioni più nette durante il periodo del lockdown. Ma sono anche quelli che hanno evidenziato una (buona) ripresa durante i mesi estivi (in particolare agosto).

Trasporti

Il sistema dei trasporti ha evidenziato una ripresa in estate, ma dai dati è evidente che non è mai più stato raggiunto il livello di spostamenti che era stato registrato in gennaio. Questo per due motivi: per la ridotta mobilità delle persone (tanti lavoratori sono rimasti a casa) ma anche per la portata ridotta (in via precauzionale) dei mezzi di trasporto. Sul fronte dei trasporti i dati di Google si riferiscono agli spostamenti nelle stazioni e e all fermate dei mezzi pubblici.

I luoghi residenziali

Sono invece state sempre superiori rispetto a quanto accadeva prima del primo lockdown le presenze (e gli spostamenti) delle persone all’interno delle aree residenziali, con picchi durante le domeniche che coincidono con la chiusura degli esercizi commerciali.













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