Loredana Bertagnolli muore a 2 anni e mezzo dall’incidente

trento. Il 12 ottobre del 2016 Loredana Bertagnolli stava tornando a casa, in Bolghera, dopo aver passato la mattinata al centro missionario. Stava attraversando via Piave, sulle strisce pedonali che...



trento. Il 12 ottobre del 2016 Loredana Bertagnolli stava tornando a casa, in Bolghera, dopo aver passato la mattinata al centro missionario. Stava attraversando via Piave, sulle strisce pedonali che si trovano davanti al bar Rosa. Era scesa dalla bici e la stava conducendo a mano quando uno scooter l’ha centrata in pieno e sbattuta a terra. Un colpo violento, alla testa, il coma e giovedì, a due anni e mezzo di distanza dall’incidente, Loredana Bertagnolli, 76 anni, è morta. «Non ha mai ripreso conoscenza - spiega il figlio Gabriele Valentini, un passato di noto ciclista dilettante - da quel giorno è stata sempre in coma. Poi un mese fa le sue condizioni sono peggiorato e ora mamma non c’è più». Un dolore struggente quello dei famigliari. Loredana lascia il marito Giuseppe (con il quale ha condiviso l’amore per la montagna), i figli Gabriele e Sara e i nipoti. I funerali saranno celebrati lunedì alle 14 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio.

Quel giorno di ottobre Loredana stava tornando a casa dopo aver lavorato, come volontaria, al centro missionario. «La mamma - racconta ancora Gabriele - era molto religiosa. Aveva lavorato a lungo da diversi notai e una volta in pensione si era impegnata con il centro, come volontaria. Qualche ora quasi ogni giorno. Lei, come mio papà, si sono sempre spesi tanto per gli altri, per aiutare». In via Piave doveva attraversare la strada. Anche quel giorno di ottobre aveva con sé la bicicletta ma la stava portando a mano. «A messo un piede sulla strada - spiega il figlio - ed è stata investiva da uno scooter. Non so che dire, la bici non aveva neppure un graffio, ma la mamma era caduta con violenza sull’asfalto ed era entrata in coma». Ricoverata al Santa Chiara, non era possibile intervenire in nessun modo per restituire a Loredana il suo sorriso. Poi il trasferimento a Villa Rosa e infine in casa di riposo. Accanto a lei sempre e costantemente la sua famiglia, i suoi amici, fino all’ultimo. «Mamma era molto vitale - conclude Gabriele - amava moltissimo la montagna. Due settimane prima dell’incidente era sul monte Bianco, assieme al papà». Poi l’urto, il trauma e il coma.













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