lo stimolo: o adesso o mai più

TRENTO. Se l’Alto Adige ci surclassa in arrivi e presenze turistiche i motivi sono tanti, ma è la qualità elevatissima dell’offerta a fare la differenza. Lo afferma Dado Duzzi, già alla guida dell'Apt...


di Luca Marognoli


TRENTO. Se l’Alto Adige ci surclassa in arrivi e presenze turistiche i motivi sono tanti, ma è la qualità elevatissima dell’offerta a fare la differenza. Lo afferma Dado Duzzi, già alla guida dell'Apt di Bolzano (per 15 anni) e vicepresidente di Alto Adige Marketing (per 12).

Duzzi, da esperto del settore di lungo corso, ci dica quali sono i segreti dell'Alto Adige turistico?

Intanto bisogna dare un'occhiata alla struttura di questi arrivi e dell'offerta trentina. In Trentino ci sono molte più seconde case, che non entrano nel computo turistico. Lo vediamo in modo eclatante sulla Riviera adriatica nord, da Lignano a Caorle: dal punto di vista anche del volano economico, i turisti degli alberghi spendono di più rispetto a chi ha le seconde case. Questo squilibrio si nota anche in Trentino.

Questione di marketing o di qualità dell'offerta?

Andrebbero guardati gli investimenti fatti nel settore: la qualità dell'offerta in Alto Adige è sicuramente corrispondente al numero delle stelle.

Anzi: in media ne andrebbe aggiunta una o una e mezza...

Esatto: non sempre in Trentino questa corrispondenza è corretta, ma non voglio fare polemiche. Poi c'è un altro fattore: il nostro territorio è trilingue e la parte del leone lo fa l'ospite germanico.

Un motivo di attrazione in più...

Di attrazione e fidelizzazione, certo. Da una parte la lingua attira la clientela tedesca e dall'altra quella italiana un po' anche per l'esotismo. Poi c'è da dire che i servizi accessori sono maggiori: per esempio le spa.

I centri acquatici sono una dozzina in Alto Adige, noi non ne abbiamo neanche uno a Trento...

Li abbiamo non solo nelle strutture private ma anche pubbliche. Un altro esempio, per la stagione invernale, è l'offerta sciistica.

Che in trentino non manca però.

Non manca in Trentino, ma dal punto di vista quantitativo è maggiore in Alto Adige, soprattutto per i comprensori come Dolomiti Superski e Kronplatz.

Cosa può fare il Trentino per migliorare?

Investire.

Inseguendo i grandi numeri o puntando sul cliente danaroso?

Non puoi mettere una stanga a Salorno e una a Borghetto e chiedere il modello unico a chi arriva. La selezione si fa attraverso la qualità dell'offerta. Lasciamo fare i grandi numeri ad altri.

Cosa significa qualità?

Cura del territorio, delle strutture, dei servizi, delle manifestazioni... Voi ne avete una splendida che è il Festival dell'economia. Aggiungerei il marketing territoriale: il Trentino ha fatto passi da gigante, seguendo anche la nostra strada. Proponendo un unicum, che riguardi anche la qualità delle aziende, l’innovazione, i collegamenti, i prodotti del territorio... Una comunicazione globale.

Il mercatino migliore in Italia però è quello di Trento...

(Duzzi - famose le sue “contese” con il patròn sfidante Claudio Facchinelli, di Trento Fiere - ride) No, qui non sono d'accordo.

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