Lezioni in inglese, boom di richieste in Trentino

Ma non tutte potranno essere accolte: mancano insegnanti preparati


Jacopo Tomasi


TRENTO. Mancano due settimane alla chiusura delle iscrizioni alle scuole elementari e medie e agli istituti comprensivi e sono moltissime richieste per l'insegnamento veicolare di inglese e tedesco. Il rischio è che non tutte possano essere accolte perché non è facile reclutare personale preparato per questa metodologia didattica. All'assessorato serpeggia un po' di preoccupazione.
L'insegnamento delle lingue straniere sta riscuotendo sempre più successo e di conseguenza si sta diffondendo sempre più nella nostra provincia. Si tratta, nel concreto, di far apprendere agli alunni le lingue straniere insegnando loro materie come storia, geografia o arte in inglese e tedesco. Non ci si basa più, dunque, solamente sulla grammatica, ma si privilegiano altre strade come la discussione e l'ascolto in lingua straniera. Un metodo innovativo, diffuso soprattutto alle elementari perché, secondo gli esperti, è nei più giovani che l'insegnamento veicolare fa più presa.
La Provincia ha iniziato la sperimentazione qualche anno fa e adesso l'insegnamento veicolare è una realtà piuttosto consolidata in diversi istituti trentini. Per quanto riguarda l'anno scolastico in corso è attivo in 19 scuole elementari, 17 medie, 12 superiori. Si tratta soprattutto di strutture periferiche: elementari di Lavis, Cles, Malé, Revò, Pergine, Dro, Mezzocorona, Mezzolombardo, Riva del Garda, medie di Arco, Cembra, Piné, Predazzo, Folgaria, Vigolo Vattaro, istituti superiori di Rovereto, Riva, Primiero e Mezzolombardo. Per quanto riguarda la città è stato attivato alle Sanzio (elementari e medie), a Sopramonte, Cadine e Cognola, mentre per le superiori è in funzione all'Iti Buonarroti, al Rosmini e al liceo scientifico Galilei.
Dal prossimo anno saranno sicuramente di più gli istituti che attiveranno questo metodo, alla luce delle moltissime richieste effettuate da parte dei genitori in occasione delle iscrizioni alle classi prime dei loro figli, che scadono il 15 febbraio. L'insegnamento veicolare è richiestissimo, un fiore all'occhiello dell'istruzione trentina, ma rischia di diventare anche un bel rompicapo per l'assessorato all'istruzione. Il problema, infatti, è rappresentato dal reclutamento di personale adeguato per questa metodologia. Sarebbero importanti docenti madrelingua che, però, sono di difficile collocazione (anche a livello contrattuale, con i sindacati perplessi) e non facili da reperire. L'altra opzione è formare i docenti assunti, preparandoli all'insegnamento veicolare. In quest'ottica al Centro di Rovereto sono stati avviati corsi ad hoc, ma i risultati non possono essere immediati. Per la formazione è necessario un percorso che richiede tempo ed è possibile, di conseguenza, che non tutte le richieste di insegnamento veicolare vengano soddisfatte a partire dal prossimo anno. In alcuni istituti, se non vi sono le risorse umane adeguate, è probabile che la sperimentazione non sia attivata. In ogni caso le scuole hanno tempo fino a marzo per chiedere o l'attivazione.
All'istituto comprensivo Trento 6, che comprende le medie Manzoni e le elementari Schmidt, Sopramonte, Cadine e Sardagna, l'insegnamento veicolare di inglese e tedesco è una realtà già da qualche anno. Da tre anni la sperimentazione è stata avviata a Sopramonte, dall'anno scorso è attiva a Cadine e dal prossimo anno si partirà anche alle Schmidt, come conferma la dirigente Elina Massimo. «La decisione - afferma - è stata deliberata da poco, alla luce delle molte richieste da parte dei genitori, che l'anno scorso avevano anche effettuato una raccolta firme per chiedere questo servizio. Si tratterà di un insegnamento veicolare leggero - continua la preside - articolato su 6 ore settimanali, due delle quali di lingua straniera e altre 4 che prevedono l'insegnamento in inglese o tedesco di altre materie». La dirigente conferma il crescente interesse delle famiglie per questo metodo, che giudica "molto positivo". Il punto dolente resta quello del reclutamento di personale preparato. «Noi - spiega - abbiamo trovato un docente specialista che già insegna inglese. Certo, c'è difficoltà a reperire insegnanti che conoscono l'approccio alle materie e hanno anche una buona padronanza delle lingue straniere. Il Centro di Rovereto - conclude - ha attivato corsi per formare docenti e credo sia importante andare avanti su questo aspetto anche alla luce della volontà della giunta provinciale di puntare moltissimo sull'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole del Trentino».

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