Lega pigliatutto, ma c’è chi fa resistenza 

Il Patt resta forte in valle di Sole, il Pd nel Basso Trentino. M5S e Futura concentrati in centro, Alto Garda e Giudicarie


di Andrea Selva


TRENTO. Il vento della Lega ha spazzato ovunque il Trentino, ma un’analisi più approfondita dei dati elettorali rivela differenze marcate tra le vallate. La Lega - ad esempio - è molto forte nel Trentino Orientale, in particolare in alcuni Comuni della valle di Fiemme e della Bassa Valsugana e Tesino mentre cede leggermente il passo nelle zone centrali del Trentino, ma anche nell’Alto Garda e in valle di Fassa dove però bisogna fare alcune considerazioni fondamentali: in valle di Fassa tutti i partiti tradizionali hanno ottenuto pochi voti perché la vera sfida era tra le due liste locali per l’elezione del consigliere ladino garantito dalla legge elettorale; in Alto Garda invece i risultati sono stati condizionati da due liste particolarmente forti in quell’area e cioè Autonomia Dinamica di Mauro Ottobre e Tre di Roberto De Laurentis. Tra i comuni dove la lega ha raggiunto i risultati migliori c’è anche Pinzolo, cioè la zona frequentata da Matteo Salvini per le sue vacanze.

La mappa del voto al Pd (che riportiamo qui accanto in rosso) racconta di un partito che è riuscito a tenere i propri elettori lungo l’asta dell’Adige, in generale nel Basso Trentino e in qualche comune della valle di Non, ma ha completamente perso il contatto con gli elettori del Trentino Orientale, della Rendena e della valle di Sole. Ottimo il risultato del Partito Democratico a Rovereto ma anche a Nomi, Folgaria, Villa Lagarina e Pomarolo a conferma del radicamento del partito nei settori meridionali della provincia.

Il Patt va forte in valle di Sole, cioè la terra di origine dell’ex governatore Ugo Rossi: nella “top 10” dei comuni autonomisti ce ne sono ben sei di quella comunità di valle. Gli altri territori forti delle Stelle Alpine sono la Valsugana e la valle di Non mentre il partito dovrà riflettere su quello che è accaduto in Valsugana, val di Fiemme e in tutte le Giudicarie dove gli elettori hanno scelto in misura maggiore la Lega.

Il Movimento 5 Stelle è impegnato a capire le ragioni dello scarso aumento di voti rispetto alle elezioni del 2013. All’epoca il movimento fondato da Beppe Grillo festeggiò l’ingresso in consiglio provinciale con due consiglieri, gli stessi che si ritrova ora dopo cinque anni all’opposizione. I “grillini” hanno dimostrato di avere radici nell’Alto Garda e nel Basso Trentino, ma di essere anche assolutamente residuali nelle valli del Trentino, nonostante una campagna elettorale giocata (anche) sul territorio.

Infine la mappa di Futura 2018 che evidenzia le origini nelle Giudicarie del capolista Paolo Ghezzi e dell’ex assessore Remo Andreolli. Quest’ultimo non è entrato in consiglio, ma ha incassato un certo successo nella sua terra (è residente a Castel Condino). Ottimo il risultato di Futura 2018 a Trento, non altrettanto (come era previsto) nelle valli.













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