IL CASO

Lega Nord trentina sotto accusa dopo il licenziamento di lavoratori islamici"Così si fomenta l'odio razziale"

Reazioni bipartisan alla richiesta del Carroccio di allontanare la ditta di pulizie dai propri uffici in Provincia
LEGGI La Lega Nord trentina: "No alla ditta di pulizie con gli islamici"



TRENTO. Una tempesta bipartisan. La richiesta della Lega di licenziare l’impresa che si occupa delle pulizie degli uffici dei gruppi consiliari ha sollevato un mare di reazioni, a sinistra, ma anche nel centrodestra. Tutte contrarie. Il presidente del Consiglio Gianni Kessler giudica irricevibile e incostituzionale la richiesta della Lega. Il capogruppo del Carroccio Alessandro Savoi, però, insiste: «Non posso tollerare che personale di fede islamica frughi tra le mie carte. La Lega è disposta a pagare il servizio di tasca propria il servizio di pulizia».
Ezio Casagranda della Filcams Cgil ci va giù pesante: «E’ un’inaccettabile e immorale equazione dire che chi è islamico o è un terrorista o ruba. E’ un attacco al diritto al lavoro e al diritto di cittadinanza. Non possiamo che resoingere quest’atteggiamento. Tutti hanno diritto a lavorare, a prescindere dalla loro religione. Ed è un attacco ancora più grave in Trentino dove c’è un buon grado di integrazione. Queste posizioni alimentano solo lo scrontro etnico».
Anche il consigliere del Pd Bruno Dorigatti prima ironizza sul Carroccio, poi attacca: «Se sono disponibili a fare loro personalmente le pulizie, le facciano. Questo è l’ennesimo attacco bislacco della Lega che fomenta l’odio razziale. Io penso che i lavoratori dell’impresa siano delle persone squisite che si adattano a afre lavori che i trentini non fanno più. Creano ricchezza e contribuiscono a pagare le pensioni dei trentini. Quella della Lega mi sembra una richiesta folle, una provocazione che alimenta solo odio». La posizione della Lega non trova grandi appoggi neanche tra gli alleati dell’opposizione di centrodestra. Walter Viola è netto: «Mi pare un’esagerazione. Il problema, semmai, è che l’impresa faccia bene il proprio lavoro e non la religione di chi lo fa. Mi sembra un modo di farsi pubblicità. Non è che una persona è pericolosa solo perché professa una fede religiosa piuttosto che un’altra».
Il consigliere del Pd Mattia Civico consiglia calma alla Lega: «Vedere in ogni persona diversa un potenziale nemico, un aggressore, una minaccia non è un bel vivere: “chi pensa male, vive male”. Auguro in questo senso ai consiglieri della Lega un anno nuovo più sereno. È insopportabile e volgare questa pratica quotidiana del “al lupo al lupo” che generalizza, criminalizza ogni diverso da noi, tende ad alimentare insicurezza, diffidenza, inimicizia». Attinge all’ironia il capogruppo dell’Upt Giorgio Lunelli: «Per i cristiani, dopo l’Epifania comincia Carnevale e la Lega si adegua. La verità è che, se si chiede che gli immigrati siano regolari, si deve permettere loro di lavorare e non si può certo introdurre la discriminante della fede religiosa».
Il coordinatore dei lavoratori immigrati della Cgil Assou El Barji attacca duramente il Carroccio: «Quello della Lega è razzismo bello e buono. Non si può contestare a dei lavoratori, quasi fosse un reato, il fatto di professare una fede e per questo chiederne il licenziamento. Quelli da licenziare, per assenza di senso civico, sarebbero proprio i consiglieri provinciali della Lega». Bruno Firmani dell’Idv rincara la dose: «La proposta di stampo razzista della Lega è talmente fuori da qualsiasi criterio di oggettività e di buon senso che non merita nemmeno di essere presa in considerazione. Pensare che i lavoratori delle imprese delle pulizie possano spiare mi pare fuori dalla realtà».













Scuola & Ricerca

In primo piano