"Le mafie controllano l'economia"A Trento è il giorno di Saviano

Alle 18 all’Auditorium parlerà delle mafie che controllano il paese. Per chi non riuscirà ad entrare al S.Chiara (biglietti in distribuzione un’ora prima dell’incontro, senza possibilità di prenotazione) ci saranno i maxi schermi in piazza Fiera e al Teatro Cuminetti.


Giovanna Rauzi



TRENTO. In un Festival dedicato all’informazione e al giornalismo d’inchiesta, il finale è tutto per Roberto Saviano: alle 18 all’Auditorium parlerà delle mafie che controllano il paese. Per chi non riuscirà ad entrare al S.Chiara (biglietti in distribuzione un’ora prima dell’incontro, senza possibilità di prenotazione) ci saranno i maxi schermi in piazza Fiera e al Teatro Cuminetti.
Per Saviano le ultime giornate sono di polemica, con la Rai che pare intenzionata a ridurre da quattro a due le puntate di «Vieni via con me», lo speciale televisivo realizzato per RaiTre con Fabio Fazio. Negli ultimi quattro anni, dal successo di Gomorra, Saviano ha parlato non solo di mafia, ma anche di attualità, dalla politica all’immigrazione, dalla vita sotto scorta all’informazione. Ecco una sintesi del Saviano-pensiero, tratta da suoi articoli scritti per Repubblica, dichiarazioni e interviste televisive.

LA MAFIA «La mafia vive nel silenzio e nell’omertà, l’unico modo per sconfiggerla è portarla alla luce e impedirle di riprodursi».

L’ITALIA «Non voglio arrendermi a un’Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all’Osce, all’Onu, alla Comnità europea di inviare osservatori nelle aree più difficili per garantire un voto regolare».

INTERCETTAZIONI «Quando si ha a che fare con le organizzazioni criminali tutto può essere utile per comprenderne i meccanismi. Limitare l’uso delle intercettazioni è un grave danno per il contrasto alla criminalità. Se ci fosse stata la nuova legge non avrei potuto scrivere intere parti di Gomorra, il cui dialogato talvolta è formato da intercettazioni che ho utilizzato molto prima del rinvio a giudizio e che avevano un valore di inchiesta ancor prima che un valore giudiziario».

BERLUSCONI «Berlusconi porga le sue scuse non a me, ma ai parenti delle vittime di coloro che sono caduti raccontando. Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l’immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa».

LA SCRITTURA «A ognuno il suo ruolo. Io non sono un poliziotto, né un carabiniere, né un magistrato. Le mie parole raccontano, non vogliono arrestare, semmai sognano di trasformare. La battaglia che porto avanti come scrittore è fondata sul cambiamento culturale della percezione della camorra, non nel rubricarla in qualche casellario giudiziario o considerarlo principalmente un problema di ordine pubblico. Per me resistere vuol dire scrivere».

INTERNET «La connessione internet è la prima cosa che cerco quando entro in una stanza d’albergo, la prima condizione perché un luogo diventi per me vivibile. Per me internet è possibilità di comunicare, di tessere relazioni, la certezza di farmi ascoltare da un pubblico vario e attento. Comunicare così è una possibilità che qualunque altro media non può dare».

NAPOLI «Sono sempre stato fiero di essere antipatico a quella Napoli che si nasconde dietro i musei e la musica in piazza, per far precipitare il decantato rinascimento napoletano in un medioevo saturo di monnezza e in mano alle imprenditorie criminali più spietate. Sono sempre stato antipatico alla Napoli che vota politici corrotti fingendo di credere che siano innocui simpaticoni».

IMMIGRATI «Le due più importanti rivolte spontanee contro le mafie, in Italia, non sono partite da italiani ma da africani (Castelvolturno e Rosarno, ndr). In dieci anni è successo due volte che vi fossero, sull’onda dello sdegno e della fine della sopportazione, manifestazioni non organizzate da associazioni, sindacati, senza pullman e partiti».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Turismo

Lago di Garda da sogno: sei hotel d’eccellenza per le Chiavi Michelin

Il premio “due Chiavi” al 5S Limone Eala My Lakeside Dream inaugurato nel 2021. “Una Chiave” Michelin per Vivere Suites & Room di Arco, Lido Palace di Riva del Garda; Lefay Resort & Spa Lago di Garda di Gargnano, Villa Cortine di Sirmione ed a Torri del Benaco il Cape of Senses.


Daniele Peretti