Le foto che sanno riflettere le inquietudini dell’animo

Chiude il 19 agosto «Rovereto immagini»: tanta cronaca e tante emozioni


di Katja Casagranda


di Katja Casagranda

Parla di bisogno di spiritualità la sesta edizione di “Rovereto immagini” festival della fotografia internazionale che dal 20 luglio ha offerto importanti occasioni di riflessione attraverso l’arte, gli incontri, le mostre..Da sempre l’uomo ha alzato gli occhi al cielo scrutando l’infinito e domandandosi cosa ci fosse oltre l’orizzonte del conosciuto. Spiritualità è quell’afflato interiore che pone domande sull’esistenza e il suo fine, sul cosa ci sia oltre il qui ed ora, ed è molto di più di un appartenenza religiosa, in quanto è un moto dell’anima. Con questo punto di partenza Rovereto Immagini ha indagato la spiritualità con una serie di mostre che hanno raccontato attraverso occhi diversi quell’inquietudine dell’animo e la ricerca dell’uomo. Sono scatti d’autore a volte ritratto di una cultura altre volte invece emozioni fissate dall’obiettivo e messe su pellicola. Così alle Gallerie Chesani di Corso Rosmini si è rimasti impressionati dalla personale di Pietro Masturzo vincitore del World Press Photo nel 2010 quando parla di “Teheran Echoes” cui attraverso le immagini si ricorrono echi della protesta popolare scoppiata il 24 giugno 2010 pochi giorni dopo le elezioni presidenziali che confermano al governo iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Accanto, gli scatti su «Trentino di fede» di Alex Majoli, documentarista dei fatti del conflitto in Kosovo e Albania, quando dal 2001 si specializza proprio in documentazione da conflitti internazionali. Alle Gallerie ha esposto anche Franco Carlisi con il suo Il valzer di un giorno, immagini in bianco e nero di una delle giornate più magiche del mondo quella del matrimonio.

E’ invece l’Inferno di Dante il titolo delle opere esposte da Valentina Vannicola, realizzato nel 2011 fotografa alcuni fotogrammi dell’Inferno dantesco nel suo luogo di appartenenza ossia la campagna maremmana. Le foto vengono realizzate con la tecnica “staged photography” ossia la tendenza della fotografia contemporanea di presentare come reali scene costruite secondo dinamiche proprie della cinematografia. Sono state altresì esposte le opere La messa è finita , storia dell’enorme quantità di chiese sconsacrate italiane di Andrea Di Martino.

E semepre a galleria ex Chesani ecco che ammiccano le immagini di Paola Fiorini e Beatrice Mancini con Love Camping Apologia dello stanziale .Introspettivo invece è lo scatto di Giovanni Presutti in Anima Dei.

Critica ironica ma anche tragica quella alla globalizzazione dei mercati e allo sfruttamento dlle risorse naturali della terra da parte di Land market, scatti del fiorentino Stefano Perrini esposti accanto a Passaggio in Russia di Francesco Comello. Una Russia che resiste ai mutamenti della storia ma che soccombe allo svolgere del tempo che ne porta un continuo cambiamento.

La mostra degli artisti della fotografia è visitabile ad Isera Alpstation di Montura in località Le Fosse2.

Più paesaggistica ed intimista è stata l’esposizione a Casa Natale di Antonio Rosmini a Rovereto del Gruppo fotoamatori di Rovereto con «Uno sguardo sulla Vallarsa».Fondazione Opera Campana dei caduti ospita Bosnia, viaggio attorno a Sarajevo di Graziano Panfili e ancora alla Lib. reria in Piazza San Marco Massimiliano Pugliese parla con le immagini di San Giovanni Rotondo. The Time and the Other di Alvaro Deprit trova fra le mura del Museo storico italiano della Guerra la giusta collocazione per gli scatti realizzati nel novantacinquesimo anniversario del genocidio armeno del 1915.













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