«La vocazione agricola dei Pradiei resti originale»

Mozione in Comunità (dopo la raccolta firme) di “Salute Ambiente Economia”: «Niente agricoltura frutticola intensiva, ma solo mantenimento dell’esistente»


di Giacomo Eccher


VAL DI NON. Le zone agricole dei Comuni di Amblar, Cavareno, Don, Fondo, Malosco, Ronzone, Romeno, Ruffré, Rumo, Sarnonico, Sfuz e Smarano (e Bresimo?) devono essere mantenute nella loro integrale vocazionalità agricola originale del tipico paesaggio montano per lo sviluppo di un possibile. Questo la richiesta del gruppo consiliare Sae (Salute Ambiente Economia) in assemblea della Comunità di Valle della Val di Non, con la richiesta alla giunta - con una specifica mozione - di impegnarsi affinché questi territori rimangano disponibili per colture estensive montane, come individuato dallo studio di vocazionalità commissionato dalla stessa Comunità di valle.

Divieto dunque di agricoltura frutticola intensiva specializzata, con reti antigrandine, pali e serre, mantenendo gli impianti frutticoli esistenti con possibilità di rinnovi senza aumento di superficie. Per raggiungere tale obiettivo Sae ha lanciato una campagna di raccolta firme in occasione del mercato del primo lunedì del mese a Cles. La raccolta ora va avanti e chi vuole informarsi meglio lo può fare collegandosi al sito internet della Comunità http://www.comunitavaldinon.tn.it/La-Comunita/Gli-Organi/Assemblea/Mozioni/Mozione-n.-16. Per firmare basta copiare il seguente collegamento nella barra degli indirizzi internet http://firmiamo.it/salviamo-il-paesaggio-dell-alta-val-di-non-in-trentino.

«L’ economia diversificata di questo territorio, fatta di terziario, turismo ed imprese artigianali e zootecniche, ha bisogno di questo paesaggio tradizionale, che permette di far convivere l’agricoltura con un ambiente salubre, variato e suggestivo da poter offrire anche al turista», scrive Sae nella mozione. Per il gruppo che fa capo al consigliere Virgilio Rossi, infatti, le due vocazionalità agricola (tradizionale, non intensiva) e turistica diventano complementari, inscindibili, fonte di benessere economico, ambientale e sociale, per una migliore qualità della vita dei residenti e degli ospiti. Sae chiede alla giunta di valle anche di impegnarsi per la realizzazione di distretti o parchi agricoli anche sovracomunali, in quanto le peculiari caratteristiche agricole, paesaggistiche, turistiche, di questo territorio restituiscono identità al luogo, tutelano la bellezza del paesaggio agrario, salvaguardano le risorse naturali, rispettano la vocazione agricola secolare, valorizzando altresì l'agricoltura biologica e biodinamica e la conseguente produzione, commercializzazione a filiera corta dei prodotti agricoli derivati.













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