la storia

La vittoria di Sara Ruaben contro il cancro

Dopo l’annuncio della malattia su Facebook, Sara Ruaben pubblica il referto della sua guarigione: «remissione completa»


di Paolo Tagliente


TRENTO. Aspettare la primavera, aspettare il primo caldo per poter finalmente salire in sella alla propria moto e riassaporare dopo molti mesi quel senso di libertà che solo le due ruote danno. Si tratta di un'attesa che tutti i motociclisti conoscono, ma che per Sara Ruaben, fotografa dell'Aquila Basket e volto notissimo in città, ora è quasi irresistibile. Sì, perché quest'anno la Ducati di Sara avrà il rombo della vittoria e la velocità sarà carica di spensieratezza. Una vittoria arrivata dopo quasi un anno di battaglia durante il quale “Saruzza” ha combattuto e sconfitto il cancro.

Proprio così, solo lo scorso maggio, aveva pubblicato su Facebook la sua dichiarazione di guerra al male che le aveva attaccato un polmone. Lo aveva fatto, pubblicando la foto del suo braccio con le flebo e la scritta «Desmochemio, giorno uno. Boia chi molla». Desmochemio, come Sara aveva deciso di chiamare la chemioterapia, “fondendola” con “desmodromico”, la particolare distribuzione che contraddistingue le Ducati. E colpo su colpo, la Desmochemio ha demolito il male e, nei giorni scorsi, sempre su Facebook, Sara ha pubblicato il referto con l'esito degli ultimi controlli: un documento in cui si legge “remissione completa” del male. Guerra vinta, insomma.

«Non sono tipo che piange - commenta Sara – ma quando ho letto quelle due parole una lacrima mi è scesa sul viso. Segno che negli ultimi mesi, nonostante mi fossi imposta di pensare positivo, una tensione latente e invisibile s'era accumulata». Una guerra che, come “Saruzza” tiene a sottolineare, lei non ha vinto da sola. «Va detto che, fin dall'inizio, i medici mi avevano dato ottime possibilità di guarigione, ma certo l'amore e l'affetto che ho sentito in questi mesi sono stati importantissimi. I giocatori dell'Aquila Basket e la società sono stati semplicemente eccezionali – spiega – e mi hanno sostenuto in ogni istante.

Ora, il regalo più bello sarebbe lo scudetto, ma già grandi gioie mi stanno dando in Euro Cup. Un ringraziamento immenso va alla mia numerosa famiglia, che mi ha sommerso d'affetto. A volte fin troppo, e ovviamente alla dottoressa Anna Guella e a tutti gli altri medici che mi hanno seguito con professionalità e umanità».

E ora? «Non vedo l’ora di sbloccare l’assicurazione e risalire sulla mia Monster 696. Ma mi servirebbero anche un paio di settimane di vacanza in qualche posto caldo». La bella stagione, per Sara, è già iniziata. Alla grande.













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