La Tunisia ha dato i passaporti al padre 

Methenni ha attenuto i documenti dal consolato all’insaputa della madre di Yassine e Yasmine



TRENTO. Jamel Methenni, il papà tunisino che ha sottratto i due figlioletti alla madre bolzanina per portarli con lui in Tunisia, non è stato costretto a seguire canali clandestini per raggiungere il suo Paese. Mentre in Italia le autorità lanciavano segnalazioni nei porti e negli aeroporti, l’uomo ha potuto raggiungere tranquillamente la Tunisia utilizzando un nuovo passaporto rilasciato il 19 aprile scorso dal consolato tunisino di Milano e valido anche per i due bimbi in viaggio con lui. Il documento è stato rilasciato ad insaputa delle autorità italiane e senza che fosse necessaria la firma anche della madre dei due bambini. Solo ieri, dopo che lo stesso Jamel si era fatto vivo dal Paese nordafricano, il consolato tunisino ha diramato la notizia del passaporto rilasciato all’uomo che aveva probabilmente pianificato nei minimi particolari la fuga in Tunisia e la sottrazione dei due figlioletti Yassine e Yasmine alla madre, dalla quale si stava separando legalmente. La Procura della Repubblica bolzanina aprirà probabilmente un’inchiesta per verificare se sia stato seguito l’iter regolare per il rilascio del documento, se tutte le normative di riferimento siano state rispettate o se, al contrario, qualcuno abbia voluto agevolare il piano di rientro in Tunisia dell’uomo. Sotto il profilo burocratico e istituzionale la situazione è, dunque, sempre più complessa. L’avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali più noti d’Italia in materia di diritto dell’Immigrazione, ritiene molto grave quanto emerso nelle ultime ore e nei prossimi giorni chiederà l’intervento della Farnesina.













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