La Provincia di Trento alle scuole: «Alleggerite gli zaini degli alunni»

La giunta chiede agli istituti di non superare il 15% del peso corporeo e di tenerne conto nell'acquisto dei libri


Robert Tosin


TRENTO. I muli di Mario: così erano chiamati i legionari del console avversario di Silla. Erano giovanotti capaci di marce forzate spaventose gravati da uno zaino di trenta chili. Come gli studenti di oggi, in buona parte pendolari per forza e con sulle spalle cartelle pesantissime.

La giunta provinciale ha "vivamente" consigliato alle scuole di alleggerire la zavorra. La postilla si legge sul documento approvato dall'amministrazione provinciale in calce alle disposizioni per l'acquisto di libri da parte degli istituti scolastici. Non è però un ordine tassativo, quanto un suggerimento che deriva direttamente dalle raccomandazioni del Consiglio superiore della sanità.

Se le cose vogliono essere fatte per bene, lo zaino scolastico non dovrebbe pesare più del 10-15 per cento del peso corporeo dell'alunno. Con tutti i distinguo del caso, visto che tra i bambini le differenze possono essere anche notevoli tra chi è più gracile di costituzione e qualche "molosso" fuori taglia.

La percentuale diventa dunque un'indicazione di massima, ma oggi è facile vedere quanto questo suggerimento venga regolarmente disatteso. Il problema non si pone in modo particolare alle elementari. Qui l'organizzazione didattica è tale per cui il materiale rimane per tutta la settimana a scuola dove si lavora con libri e quaderni. I momenti più "pesanti" sono a fine e inizio settimana, quando gli alunni devono portarsi a casa il materiale per fare i compiti. In ogni caso non si raggiungono carichi eccessivi. E mamme e nonni quasi sempre si fanno carico del trasporto.

Il problema comincia a farsi sentire di più alle superiori, ma qui la stazza degli studenti è decisamente più robusta e di conseguenza anche la sopportazione dei pesi. La tragedia vera è alle scuole medie dove ragazzini tra i 35 e i 50 chili portano sulla schiena dagli otto ai dieci chili tutti i giorni. Il peso della cultura, si dirà, ma non è proprio così. Tutti gli anni le scuole vengono sensibilizzate su questo aspetto e la soluzione dovrebbe consistere in una impostazione didattica diversa. Non è immaginabile che quel materiale sia sempre indispensabile. Per non parlare delle giornate in cui allo zaino si aggiunge la cartelletta col materiale per il disegno o la borsa per la ginnastica.

C'era stato uno sforzo da parte delle case editrici di ridurre in fascicoli i libri che nel triennio delle medie hanno durata pluriennale. Ma il peso è cambiato di poco: quei libri pressati e compressati pesano come mattoni. E portarsi appresso la pesantissima antologia per leggere in classe l'ungarettiana «M'illumino d'immenso» dà alquanto fastidio. Un altro problema causato dagli zaini spropositatamente pesanti e mai abbastanza valutato è quello della pericolosità. Perché non sono controllabili dai ragazzini che rischiano di farsi tirare a terra dalla zavorra.

Chi va in bicicletta, per esempio, è a rischio, ma anche a chi sale e scende dagli autobus: può restare imprigionato nelle porte o perdere l'equilibrio nella calca che si crea sempre alle fermate delle corriere. Il suggerimento della giunta provinciale non è dunque buttato lì a caso nella delibera che determina l'acquisto dei libri: consiglia ai docenti di tenere conto anche di questo aspetto.

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