La prima crema per viso e corpo a base di spumante

L’ideatrice è la moglie dell’imprenditore Furlani: «Prodotto esclusivo e azione antiossidante»


Luca Marognoli


TRENTO. Bollicine sulla pelle. Lo spumante trentino scopre una nuova vocazione: quella cosmetica. Merito del polifenolo, antiossidante presente nel vino ma anche nel cioccolato, che combatte i processi infiammatori e l'invecchiamento. Alla cantina Furlani di Vigolo Vattaro hanno deciso di osare, affiancando ai calici i cofanetti di crema "metodo classico". Per appagare corpo e palato.

Un approccio olistico, come va tanto di moda dire, che interpreta il benessere a tutto tondo. E allo stesso tempo vuole promuovere, oltre al prodotto di punta dell'enologia trentina, anche altre eccellenze del nostro territorio come il miele e l'acqua di montagna, tra gli ingredienti inseriti nelle creme per viso e corpo a marchio Furlani.

E' curioso che l'idea sia venuta ad una romagnola, Annalisa Furlani, nata a Faenza ma venuta in Trentino sei anni fa dove ha sposato Matteo, erede di terza generazione di un'antica famiglia di viticoltori. «E' questa la cosa forte. Non solo è un prodotto made in Italy, ma totalmente trentino. Dovrebbe essere un orgoglio...», esclama Annalisa. «L'idea è partita da un discorso multisensoriale», incalza. «Degustando lo spumante, l'esperienza manca del quarto senso, quello del tatto». Mancava, perché ora le bollicine si potranno bere e anche spalmare. «La loro evanescenza ed effervescenza vengono trasferite sulla pelle, ossigenandola», continua la produttrice. «La nostra è una crema naturale e adatta alle pelli sensibili, progettata da un dermatologo e realizzata da una azienda specializzata, l'Areaderma di Pergine».

L'intuizione è diventata presto realtà: la crema, nelle due versioni per viso e corpo (più l'impacco per entrambi), è già disponibile per i clienti della cantina Furlani, a Vigolo Vattaro, e del nuovo agritur Ponte Alto, sulle colline di Trento, gestito dalla stessa famiglia. Ma il lancio commerciale avverrà in settembre: ci sarà una linea "da cabina" per le spa e i centri benessere, e una per il privato, acquistabile sia nelle profumerie che nelle boutique, «abbinandola agli abiti - dice Annalisa - nello stile londinese».

L'intenzione è di puntare in alto, grazie a canali distributivi esclusivi. Suggestivo il nome, "Gocce di spumante sulla pelle", ma particolare attenzione sarà riservata anche al confezionamento, con un packaging - aggiunge l'ideatrice con un entusiasmo e un'inflessione che tradiscono la sua origine - «superaccattivante e raffinato».

C'è poi l'aspetto legato alla creatività. «Solo in un secondo momento mi sono resa conto che un prodotto simile non esisteva», afferma Furlani. «Ci sono trattamenti al vino rosso nella zona del Chianti. Non per lo spumante. Per questo dico che questo è un progetto strainnovativo. Che nasce dalla sinergia tra cosmesi ed enologia, un incontro fatto di reciproche seduzioni».
La brochure della crema viso parla di "texture ricca e corposa, dal colore brillante e dalle note fresche e fragranti", che "dona alla pelle luminosità ed idratazione e la rende più compatta ed elastica"; quella per il corpo, di emulsione nutriente ed idratante che "restituisce tonicità ai tessuti e rende la pelle morbida e vellutata". Chi avrebbe detto, sorseggiando una flute di bollicine, che lo spumante fa anche diventare belli...

Ma incontrerà il gusto dei consumatori? Un'indagine di mercato dimostrerebbe un interesse verso il prodotto. Il target è ampio: «Dai ragazzini agli anziani. Non è una crema anti-age, è un antiossidante che va bene per tutti», conclude Annalisa Furlani.

Allora non resta che provare: massaggiate bene e poi... cin-cin.













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