giustizia

La pedinava alle partite, l’ex finisce in tribunale

La pallavolista aveva troncato la storia d’amore ma lui non si voleva rassegnare: la controllava anche in trasferta, denunciato per stalking



TRENTO. Lui non si rassegnava alla fine della loro storia d’amore. Ma lei aveva deciso: potevano essere amici ma nulla di più. E lui ha così iniziato a pedinarla, a farsi trovare ovunque ci fosse anche lei, a riempirla di telefonate e a mandarle anche messaggi minacciosi. Una situazione insopportabile per la ragazza che alla fine lo ha denunciato. E così lui si ritrova imputato con l’accusa di stalking. Accuse che dovranno essere dimostrate in aula.

In base alla parole di lei questa è una storia sull’incapacità, a volte, dell’uomo di rassegnarsi, di voltare pagina, di lasciare che quella che per mesi era stata la sua compagna, tronchi la relazione. Sì perché era stata lei, una pallavolista trentina ventenne a dire stop e ad allontanarsi. Ma è stato proprio lo sport che lei ha sempre praticato ad offrire al suo ex la possibilità di restarle ancora vicino. E così capitava che lei andasse in palestra per gli allenamenti e si ritrovasse davanti lui. E anche quando con la squadra andava in trasferta, lui era sugli spalti e da lì dava la sensazione di tenerla sotto controllo. Persino quando la trasferta era fuori regione, lui era lì, a pochi passi da lei per guardarla.

All’inizio la ragazza avrà pensato magari a delle coincidenze o avrà pensato che il suo ex avesse bisogno di più tempo per archiviare la loro relazione. Ma quando gli «appostamenti» di lui si sono fatti sempre più frequenti, ha iniziato a preoccuparsi. E poi c’erano file di musica che lui continuava ad inviare a lei, assieme a messaggi duri. In un chiedeva addirittura se avrebbe dovuto inviare una busta piena di proiettili per avere un incontro a due. La giovane non viveva bene la situazione e si è rivolta una prima volta ai carabinieri per denunciare quello che le stava succedendo e per testimoniare come ciò le rendeva difficile stare serena. Ma non è finita. C’è stata anche una seconda denuncia perchè il ragazzo (è un trentenne) avrebbe continuato con il suo atteggiamento pesante, seguendola con la macchina e facendosi trovare nei posti più improbabili. E tutto solo per farsi vedere. O magari per cercare di convincerla a fare un passo indietro, a riprovarci. Tutto questo è durato per oltre un anno e adesso la vicenda è finita davanti al giudice che ha ammesso l’imputato alla misura della messa alla prova.

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