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La nuova sfida di Gianfranco Corradini: scalare l’Aconcagua

Rallo, l’alpinista senza una gamba, 61 anni, parte con lo staff che lo accompagna nella sfida ai 6.962 della cima andina


di Giacomo Eccher


RALLO. Parte l'ennesima impresa dell'impossibile dell'alpinista disabile Gianfranco Corradini, questa volta con meta l'Aconcagua, la cima più alta della cordigliera delle Ande che sfiora i 7.000 metri. Ad accompagnarlo in questa spedizione in Sudamerica c'è, come in passato, il suo affiatato staff con il capo del Soccorso alpino di Cles, Massimiliano Gasperetti e il forte alpinista (e membro del Soccorso alpino di Fondo), Stefano Pedranz. Con loro per la prima volta Giovanni Gasperetti, alpinista di Tuenno e già capo zona del Soccorso alpino della val di Non che prende il posto di Roberto Daz, la guida alpina di Fondo che è stata più volte al fianco di Corradini nelle sue imprese più ardite in vari parti dl mondo.

Il viaggio da Monaco toccherà Madrid e quindi Buenos Aires da dove con un volo interno raggiungerà la città argentina di Mendoza, ai piedi della cordigliera andina. La spedizione, che è stata preparata nei minimi dettagli ed ha il patrocinio della Sat centrale di Trento, da Mendoza in tre giorni di cammino con i muli salirà al campo base a quota 4.300 dove si farà l'acclimatamento.

«Ci fermeremo tre o quattro giorni e nel frattempo cercheremo di scalare alcune vette sui 5.000 metri nei dintorni», ha raccontato Corradini alle prese con gli ultimi dettagli della spedizione che potrà essere seguita, giorno per giorno (fino a quando sarà tecnicamente possibile per i collegamenti) sul sito dell'Apt valle di Non con aggiornamenti quotidiani.

Dopo l'acclimatamento il gruppo, con vari viaggi andata e ritorno, trasporterà i materiali e quanto occorre (viveri, tende, ecc.) al campo in quota e poi al secondo ancora più alto attorno ai 5.000 metri dove attenderanno i tre giorni di bel tempo necessari per raggiungere il Cerro Aconcagua a quota 6.962.

«È una sfida estrema per tutti, immaginarsi per uno come me con le stampelle e con 61 anni sulle spalle. Per questo non lasceremo nulla al caso, e valuteremo serenamente, prima dell'attacco finale, tutte le condizioni da quelle fisiche a quelle del tempo» - afferma Corradini. Il ritorno in Italia è programmato per il 27 febbraio. La spedizione, oltre la pura avventura alpinistica d'alta quota, ha una importante valenza tecnico-scientifica che verrà documentata puntualmente con riprese video che serviranno a scopo didattico nelle scuole e alle cliniche e laboratori ortopedici per capire il comportamento umano con protesi in condizioni estreme.

Gianfranco Corradini, che ha perso la gamba sinistra a vent'anni per un incidente motociclistico, è già molto conosciuto nell’ambito sportivo ed alpinistico, non solo localmente, per la sua attività sportiva. Le sue imprese alpinistiche, anche grazie a protesi specifiche progettate con la sua collaborazione, sono importanti anche a fini didattici ed è esempio e sprone a molte persone (soprattutto giovani).

Per questa impegnativa sfida lo scalatore disabile (che tra l'altro è presidente della sezione Sat di Rallo) si è impegnato moltissimo in questi mesi in bicicletta e salendo varie cime. Alla spedizione dell'Aconcagua collaborano vari sponsor ma soprattutto la veneziana Salgaim Ecologic spa, azienda che opera a livello nazionale lavorando i sottoprodotti animali con particolare attenzione alla salvaguardia ambientale.













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