«La mia posta del cuore Un richiamo dell’anima»

«Andrea Makner», curatrice della rubrica del lunedì «Ragione e sentimento» ha tolto la maschera davanti ai lettori. Si chiama Elide Agnolo e fa l’avvocato


di Luca Marognoli


TRENTO. «Rispondere alle lettere è un rifugio meraviglioso, il mondo incantato dove riesco a vedere gli gnomi e le fate. Non un’occupazione da svolgere, ma un richiamo dell’anima». Dopo quattro anni di corrispondenza con i lettori nella sua rubrica “Ragione e sentimento”, Andrea Makner ha tolto la maschera, nel corso del pranzo con i lettori di ieri allo Scrigno del Duomo. Si chiama Elide Agnolo, fa l’avvocato e adora Barbara Alberti. «Ho scelto la strada più difficile: mostrarsi per quello che si è», ha detto a commensali e ammiratori. «Cosa cambierà ora che la maschera l’ho tolta? Ancora non lo so: lo scopriremo strada facendo io e i miei lettori», ha aggiunto rispondendo a Manuela Marchetti. Mentre Francesca Pollini, una collega legale, ha confessato di avere scritto, sotto pseudonimo anche lei, 5 o 6 lettere alla misteriosa Makner, cognome che sta per “macchia nera”. A Lorenza Faifer, invece, Agnolo ha spiegato di avere scelto per la sua ambiguità il nome di Andrea, tanto che Silvano Rauzi, presidente dell’Associazione allevatori, ha confessato di avere sempre creduto che a rispondere alla “posta del cuore” del Trentino fosse un uomo.

La vera identità è stata custodita come un segreto degno di uno (una) 007. «Chi sapeva?», ha chiesto il giornalista del Trentino Andrea Selva. «All’inizio solo mia mamma, il direttore Alberto Faustini, mio marito e pochi altri», ha risposto Agnolo. «Quando mi sono iscritta all’ordine dei giornalisti, necessariamente qualcuno in più». Leila Benvenuti, amica di Elide da un paio d’anni, sorride: «Mi è stato fatto un gran torto. Ho appreso che era lei soltanto martedì. Ora le scriverò e giocherò a non farle capire chi sono io».

Una lettera l’ha scritta anche a se stessa, “Andrea Makner”, la prima pubblicata nella sua rubrica, ha svelato ad Alessandro Goio. «E se ne arrivassero di fasulle?», ha chiesto Anna Maria Ercilli. «Se mi danno l’opportunità di dire quello che vorrei, ben vengano anche quelle», è stata la risposta. Al Trentino Serena Dandini ha confidato di sentire addosso una grande responsabilità nell’entrare in contatto con la vita più intima delle persone. «La sento anch’io, ma cerco di sfuggire a questa oppressione, per dare voce ad altre corde: altrimenti non riuscirei a rispondere», ha spiegato Elide. Che ha aperto il suo, di cuore, ai commensali, dicendo quanto sia stato magico vestire i panni di Andrea Makner. «Fare il legale è faticoso dal punto emotivo. Io sono molto empatica, “vivo” i problemi degli altri. Rispondere alle lettere mi piace da morire. Se potessi scegliere, lascerei subito la toga».













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