La mano fratturata, il risotto al tastasal e la sciabola mancata 

Dietro le quinte della lunga giornata di Matteo Salvini: «Bisesti? Sì, l’ho scelto via mail poi ho anche dormito da lui»



TRENTO. La prima sorpresa la si è avuta quando Matteo Salvini, arrivato ad Avio, ha tolto di fretta la mano destra a chi gliela voleva stringere, con una smorfia di dolore: «Sì, a 45 anni lo sport lo dovrei guardare alla tv. Sono uscito per una corsetta, sono scivolato sul bagnato e cadendo ho messo la mani avanti. Morale: microfrattura del polso e tutore per un mese» ha confessato il leader della Lega a chi lo guardava strano: «Sono convinto che sarebbe stato più bello, più eroico, se mi fossi fatto male magari nel difendermi da una rapina. No sono caduto da solo, mi darò alla cyclette».

A Borghetto ha trovato ad attenderlo un tavolino apparecchiato all’aperto con una caratteristica tovaglia a quadri bianchi e rossi. Accoglienza e piatto unico a cura della pro loco con un risotto al tastasal che Salvini ha dimostrato di gradire molto, tanto da farsi dare la ricetta: «Il riso cucinato a questo modo, con la salsiccia, è una bella tradizione. Voglio provare a farlo casa».

Salvini, oltre che un grande comunicatore, si è confermato persona curiosa di provare, di assaggiare. Letteralmente. Ad Aldeno, paese natio del segretario del partito Mirko Bisesti, è stato dedicato parecchio spazio. Due cantine vitivinicole, esempio di quella produzione d’eccellenza che sta a cuore a tutti i politici nazionali, e non ,che girano per il Trentino: prima alla Cantina sociale e poi alla Revì. E durante la seconda visita i titolari hanno chiesto a Salvini se volesse aprire la bottiglia per il brindisi, sciabolando: «Ma con questa mano, con il tutore, se uso la sciabola rischio di fare un guaio» ha riso il vicepremier.

Si diceva di Bisesti che la legenda narra abbia conosciuto, e si sia fatto assumere, da Salvini tramite una e-mail mandata a Bruxelles: «Ma è vero. Guardate, nel caso di Mirko sono passati diversi anni, ma ancora oggi può succedere che prendiamo a lavorare con noi giovani che si propongono tramite un curriculum. Con Mirko c’è un bel rapporto da tempo, una volta ho anche dormito a casa sua. Ognuno nel proprio letto, sia chiaro» ha scherzato ancora il ministro dell’Interno. Fuori dalla cantina lo gente vuole vederlo. Prende una sedia e vi si issa sopra. E via di selfie.

(g.t.)













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