La Lega ha due segretari fino a gennaio 

Politica. In Provincia c’è la Lega Salvini ed è guidata dall’assessore Mirko Bisesti, ma altrove è ancora in attività la Lega Nord ed è affidata al consigliere Denis Paoli. In vista di una prossima fusione e per cautelarsi dal maxi risarcimento



Trento. La Lega ad oggi ha due segretari: c’è Mirko Bisesti, l’assessore alla cultura, che è segretario della Lega Salvini Trentino. Ma c’è anche un altro segretario, ovvero Denis Paoli che è l’attuale segretario della Lega Nord. Il secondo, il consigliere provinciale, rimarrà in carica sino al gennaio prossimo, quando di Lega ne resterà soltanto una, quella legata in modo indissolubile al proprio leader Matteo Salvini.

Non è un segreto che proprio l’attuale ministro dell’Interno avesse da tempo iniziato un attento restyling della Lega. Il verde di bossiana memoria ha lasciato sempre più spesso il passo ad un blu più tranquillizzante e moderno. Ma il vero cambiamento è stato sul nome, sempre più focalizzato sul brand vincente dell’attuale partito, ovvero Matteo Salvini.

Il brand in blu

Ed in questo è stato bravo a precorrere i tempi il segretario trentino Bisesti che, già ad ottobre, subito dopo il boom elettorale, aveva iscritto lui ed i suoi colleghi con la dicitura “Lega Salvini Trentino”, variante di “Lega Salvini premier” dove la costante è sempre quella del nome del padre-padrone del partito.

Insomma Bisesti si era già portato avanti, lasciando indietro quella Lega Nord che, comunque, vivrà non tanto politicamente negli anni a venire ma (se non altro) per continuare a rimborsare, a colpi di 50 mila euro ogni mese, i famosi 49 milioni di euro che dovranno essere restituiti allo Stato. I vertici del partito hanno anche lavorato per impedire che, ferma restando la responsabilità ed il pagamento della cifra suddetta, si evitasse in futuro di rivalersi anche sulla neonata creatura: ovvero continuerà a pagare la Lega Nord che non apparirà più agli elettori, mentre la Lega Salvini sarà a tutti gli effetti il soggetto politico.

Un nome per il Paese

Ecco allora che in questa fase di convivenza si andrà a togliere pian piano spazio a Lega Nord per fare spiegare le ali alla Lega Salvini. Un’operazione di omogeneizzazione che permetterà al partito di avere una sola identità: prima la Lega Nord stava, come dice il nome in una sola parte del Paese, con le diverse identità geografiche a mettere il proprio nome, tipo Lega Calabria. Il brand dovrà essere appunto uno ed il partito anche qui sta gestendo la fase di transizione con, per un breve periodo, la compresenza di due segretari. Poco più di una formalità. Ma è così. Salvini ha una certezza: il vero valore aggiunto in questi mesi è lui.G.T.













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