corte dei conti

La Finanza indaga sul progetto Sofie

Costò 2,6 milioni alla Provincia per produrre una casa di 7 piani che doveva essere in legno trentino, ma invece era tedesco


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Era nato per studiare e realizzare un sistema costruttivo multipiano ad elevate prestazioni antisismiche e a basso consumo energetico realizzato interamente con legno trentino. Il progetto Sofie era uno dei fiori all’occhiello del Trentino. Si trattava di un progetto del Centro di ricerche del Cnr Ivalsa di San Michele all’Adige finanziato dalla Provincia di Trento. Un progetto costato alle casse pubbliche 2 milioni e 594 mila euro. Un progetto sul quale ora indaga la sezione danni erariali della Guardia di Finanza su delega del viceprocuratore della Corte dei Conti Carlo Mancinelli. La magistratura contabile è partita dopo un esposto presentato dal consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi. Le Fiamme gialle hanno già raccolto la testimonianza di molte persone, compresi dipendenti e ricercatori dell’Ivalsa. Gli atti potrebbero finire anche alla Procura ordinaria.

La Finanza e la Procura della Corte dei Conti vogliono verificare se quel progetto è stato un buco nell’acqua e se quei soldi sono stati sprecati. Soprattutto tenendo conto del fatto che la casa poi realizzata come prototipo era stata costruita in legno sì, ma non della val di Fiemme, ma addirittura tedesco.

Sofie divenne famoso quando un palazzetto alto sette piani realizzato in legno dall’Ivalsa venne testata in Giappone su una speciale piattaforma che simulava un terremoto. Peccato che ora si scopra che quel legno non veniva dalla Val di Fiemme, come sbandierato e anche come previsto dall’apposita convenzione tra Provincia e Ivalsa, ma dalla Germania. Legno che è stato pagato, come dimostrato dalla fattura della ditta tedesca Merck-Finnforest del 20 novembre 2007, 213.692 euro.

Non solo, il legno, come dimostra l’ordine firmato dal direttore dell’Ivalsa Ario Ceccotti il 13 dicembre 2007, è stato riportato in Trentino a caro prezzo. Per la precisione con la spesa di 123 mila e 585 euro. Adesso, marcisce all’aperto a San Michele nel cortile dell’Ivalsa, come dimostra la foto qui sopra. Del progetto Sofie si sono perse le tracce. Nel 2011 era nato una consorzio per realizzare case multipiano in legno proprio sfruttando l’esperienza di Sofie, ma poi è arrivata la crisi dell’edilizia e le imprese sono finite in cattive acque. Così l’idea di un condominio in legno, ma più solido e risparmioso di uno in cemento e mattoni, è finita in soffitta. Peccato che la Provincia ci abbia speso una barca di soldi e senza neanche aver la soddisfazione di valorizzare il legno trentino .













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