La crisi stoppa i pacchi dono alimentari

Commercio in sofferenza. A Natale sono stati regalati meno panettoni. Fontanari (Uct): il 2013 sia l’anno della svolta



ROVERETO. I conti, dicono i commercianti della città, si faranno dopo l’Epifania. Ma, dalle prime sensazioni, pare che il solo mese natalizio non sia stato così drammatico: «A pelle potrei dire che abbiamo avuto un dicembre discreto», ammette Marco Fontanari, presidente locale dell’Unione commercio e turismo. Ma il calo degli acquisti e dei consumi c’è stato (con un calo brusco di vendita di pacchi dono alimentari) oltre il dato fisiologico della crisi, ma la preoccupazione maggiore alberga nel nuovo anno. Rovereto, più del capoluogo, ha sofferto il calo degli acquisti, «perché - prova a spiegare Massimo Zenatti, componente della giunta esecutiva dell’Unione commercio e turismo -in città, rispetto a Trento, siamo carenti nel settore del terziario». Mancano gli uffici provinciali. L’economia roveretana, infatti, si è basata e si basa sulla piccola e media impresa artigianale, settore oggi molto in difficoltà. «Andiamo incontro a importanti elezioni, sia provinciali, sia nazionali, ma a Trento devono capire che servono soluzioni ad ampio respiro per far ripartire il settore industriale di Rovereto - spiega ancora Fontanari - c’è bisogno di una classe politica che crede e investe seriamente sul Polo della Meccatronica e su Manifattura Domani. Sono in gioco da troppo tempo, ma devono diventare due propulsori per ridare avvio alla zona industriale di Rovereto. Ad oggi, questo stimolo non si respira, c’è qualche start up, ma non è sufficiente per essere impattante sull’economia della nostra città da 40 mila anime».

Chi chiede un grosso investimento in termini di infrastrutture, per dare una «spinta propulsiva» alla città, è Mauro Piccoli, vice presidente dell’Unione commercio e turismo. «Abbiamo avuto un dicembre lungo e doloroso, finalmente è arrivato anche Natale - dice - ma la nostra città ha bisogno di investimenti strutturali, come la nuova tangenziale a nord e parcheggi. In certi momenti la città è paralizzata dal traffico. Certe opere ormai sono diventate fondamentali per sviluppare la città e mantenere in vita tutte le piccole e medie imprese». La crisi, per Piccoli, si è sentita: «Nel settore alimentare abbiamo venduto meno pacchi dono natalizi con prodotti alimentari e meno panettoni, complice anche la crisi che ha fatto chiudere tante aziende», spiega Piccoli. Fotografia condivisa anche dal collega commerciante, Massimo Zenatti: «E per fortuna che la Provincia è riuscita a salvarne tante».

Il 2013 dovrà trasformarsi nell’anno della svolta per la città: «Rovereto deve ritrovare la propria identità economica, data soprattutto dalla zona industriale - spiega ancora Fontanari - c’è bisogno di investimenti seri nel campo della ricerca e dello sviluppo per il manifatturiero». La città inoltre deve crearsi altre potenzialità: «Il turismo culturale, in giro per l’Italia, rappresenta il motore principale dell’economia, ma in altre è economia integrante - spiega Fontanari - con 400 posti letto in città, il turismo culturale non sarà il settore principale, ma può dare la propria parte nel commercio e nel settore dei pubblici esercizi e ristorazione». Ma, conclude Fontanari, «serve un cambio di mentalità» per creare il giusto amalgama fra i vari settori.(n.f.)

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