«La coalizione non si tocca ma il Cantiere non serve»

Mellarini: «Nessuna svolta neocentrista, è Dellai che ha creato altro senza avere risposta dal Pd». «Trento, Andreatta non può escludere chi gli ha portato voti»


di Chiara Bert


TRENTO. «Quella di giovedì è l’assemblea dell’Upt, non del Cantiere». Tiziano Mellarini, candidato alla segreteria dell’Unione, fissa i paletti. «La coalizione è il centrosinistra autonomista e io non ho mai pensato ad altro», risponde a Lorenzo Dellai, suo competitor nella sfida congressuale, «ma non servono nuovi soggetti politici come il Cantiere».

Assessore Mellarini, Dellai dice di aver già vinto perché nell’Upt nessuno parla più di apertura a Progetto Trentino e alle civiche, e di dialogo privilegiato con il Patt. È così?

Rispondo in modo altrettanto scherzoso e dico che a lui non interessa più il Pd visto che in questa fase non ne parla quasi più. Seriamente, io ho sempre evidenziato che non serve una nuova infrastruttura politica, il Cantiere civico, pur avendo il massimo rispetto per chi si è messo in gioco alle amministrative con il Cantiere. Per me l’infrastruttura c’è, è la coalizione di centrosinistra autonomista, che va rivitalizzata e in cui l’Upt deve assumere un ruolo importante.

Tra i suoi sostenitori c’è però chi ha sostenuto che si debba dialogare anche con chi oggi sta fuori dalla coalizione, per esempio PT...

Io non sogno alcuna svolta o abbraccio neocentrista. Io l’abbraccio lo lascio per mia moglie e i miei figli. A me interessa far ripartire l’Unione con un ruolo guida dentro la coalizione. Quanto alle liste civiche, lo ha detto anche il senatore Tonini che dobbiamo dialogare. Perché l’alternativa è questa: lasciamo far crescere il partito del civismo o andiamo a dialogare con questi mondi che hanno ottenuto un ampio successo alle ultime amministrative? Io penso che bisogna interloquire, sapendo naturalmente che dentro quel mondo c’è chi ha una sensibilità più di sinistra e chi più di destra. Ma lì c’è uno spazio di confronto con la nostra forza politica.

Se è solo questo che vi distingue non è un po’ poco per un confronto tra due tesi congressuali?

Ristabiliamo i fatti. A Vezzano nel 2014 io presentai una mozione approvata all’unanimità, che diceva in modo chiaro l’interesse a costruire una casa con il centrosinistra autonomista. Io non ho cambiato idea. Non dimentichiamoci che il 6 dicembre 2014 a Sanbapolis i «180 secondi» di Dellai avevano un fine ben preciso, ovvero di far parlare persone della sinistra come Nardelli e Pinter. L’amico Lorenzo non ha trovato risposta positiva dal Pd per dare avvio al progetto vero di un Cantiere, nemmeno dall’ala filogovernativa del Pd. Figuriamoci se poteva darla l’ala antigovernativa di Civico e Borgonovo Re.

Pensa che l’atteggiamento di questa area critica del Pd possa mettere a rischio la stabilità della coalizione?

Non credo. Siamo in una fase precongressuale che tocca tutti i partiti, anche il Pd. Il dibattito aiuta a rafforzare una linea politica, penso che il pensiero dell’area più critica possa essere un contributo utile, non lo vedo come un freno.

Sulla sanità Dellai ha detto che in un quadro di servizi garantiti nelle valli ci può stare qualche chiusura.

Su questo sono sulla stessa linea di Lorenzo.

Ma sui punti nascita l’Upt ha fatto le barricate.

Il problema è che serve una politica sanitaria a 360° che trovi una sinergia tra città e valli. L’Upt ha piantato i paletti sui punti nascita perché chiediamo questa visione complessiva dei servizi. La sanità non si fa a spezzatino. Poi ci sono normative, si faranno le valutazioni.

Parliamo di Trento. Pensa anche lei che non servono rimpasti di giunta e che dalla vostra assemblea debba arrivare un segnale di stabilità per la giunta Andreatta?

Intanto dico che giovedì (domani, ndr) c’è l’assemblea dell’Upt, non del Cantiere. Io non voglio affatto destabilizzare la giunta Andreatta, ma non può decidere una sola persona. Ci sono sensibilità diverse e persone che hanno ottenuto e portato un alto consenso: se vogliamo rispettare la dignità di tutti, al tavolo devono esserci tutti. Poi il sindaco farà le valutazioni nella sua autonomia.

Il Cantiere civico va chiuso?

Ritengo che le persone possano dare il loro contributo prezioso anche dentro l’Upt.

Corrado Paolazzi può essere il coordinatore cittadino di sintesi?

Rispetto Paolazzi per l’impegno profuso e non ho nulla contro la sua persona. Ma io sono rispettoso delle scelte che faranno i tesserati. Ricordo poi che abbiamo ancora cinque appuntamenti, gli ultimi a Rovereto, Vallagarina e Giudicarie che non sono di secondo piano.

L’Upt resterà unita chiunque vinca il congresso?

Certo, l’abbiamo detto in modo chiaro sia io che Lorenzo.

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