La chiesa di San Zeno a Fiavé ha superato guerre e due fulmini

Il campanile con la guglia ghibellina è l’emblema del paese Ma da troppo tempo non ha l’attenzione che merita


di Graziano Riccadonna


La storia della chiesa e del campanile di San Zeno a Fiavé fa da pendant con quella della chiesa maggiore del paese, che dà anche il patrono, San Sebastiano.

A mano a mano che S.Sebastiano acquista importanza, altrettanta ne perde San Zeno, fino a rimanere relegata in un angolo, quasi retaggio di un passato che si vuol dimenticare. Ma se l'atteggiamento del dimenticare può essere comprensibile date le vicende di incendi e distruzioni che hanno coinvolto l’antica chiesa di San Zeno, appare assurda se teniamo conto che il campanile è l'unica costruzione di Fiavé che sta in piedi da circa 900 anni. Tanto che l’allarme degli autori del recente libro edito dal Comune “S.Sebastiano e la Comunità di Fiavé” (Ivana Franceschi con l'autore del presente) riguarda proprio il campanile di San Zeno, risalente al Medioevo, rimasto invariato nel tempo, pur nelle successive ricostruzioni, al contrario del resto del paese, e che merita un’attenzione non tanto episodica, ma costante.

Il primo atto che testimonia l’esistenza di chiese a Fiavé riguarda proprio quella di San Zeno o Zenone, come inizialmente è chiamata, nel quartiere dei Sotratori. L’atto tratta della rinuncia al clericato della chiesa di San Zenone da parte di padre Pietro da Prusa, il 4 gennaio 1444, nelle mani del vescovo Alessandro di Mazovia.

La prima chiesa di San Zenone viene edificata comunque molto prima dell’arrivo del primo prete fiavetano, probabilmente nel corso dell’XI secolo, ma è destinata successivamente a subire numerose modifiche, lasciando però sempre inalterato il campanile con la sua altezza di 35 metri.

La chiesa era certamente più grande dell’attuale, e anche più bella, ma nel tempo è stata segnata da numerosi incendi e dalle guerre. Varie volte viene anche colpita da fulmini, terremoti e altri sconquassi: ma il campanile ne esce sempre indenne, presentandosi al momento attuale bisognoso di nuove attenzioni…

La bella guglia ghibellina esisteva ben prima del 1200, come afferma don Baroldi: «La chiesa di San Zeno con la sua torre sovrastava le umili abitazioni coperte di paglia, e sollevava il suo vertice acuminato e agile come un simbolo di libertà; e come la guglia di una cattedrale invitava i nostri Padri, travagliati dalle guerre e dalle carestie, a puntare l’occhio della fede verso l'alto».

Il campanile viene danneggiato in due occasioni “storiche” da un fulmine, nel 1672 e nel 1709, come testimonia sempre don Baroldi: «Il campanile a forma ghibellina venne in questi ultimi 40 anni per ben due volte decapitato da un fulmine, ed ambedue le volte fu ricostruito colla storica guglia…»

Il campanile di San Zeno è l’emblema di Fiavé: la sua elegante mole appare in tutte le immagini del passato, a cominciare dalla litografia di Basilio Armani dimetà Ottocento.













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