La cassa integrazione riesplode a luglio

Secondo i dati Uil si registra un aumento del 54,6% rispetto a giugno Soffre moltissimo il commercio, mentre comincia a respirare l’edilizia



TRENTO. Le richieste di cassa integrazione hanno subito una nuova impennata a luglio. I dati elaborati dalla Uil sono impietosi, anche con il Trentino che lamenta una percentuale di ricorso alla cassa doppio rispetto alla media nazionale: si viaggia oltre il 54 per cento. E’ in calo, in controtendenza rispetto a buona parte del Paese, la cassa ordinaria, calata del 9,1% rispetto a giugno, mentre schizza verso l’alta quella in deroga: + 645,6%. In aumento considerevole anche quella straordinaria: +172.5%.

A livello nazionale si sono raggiunti livelli che non si toccavano dall’avvio della crisi, cioè dal 2009 quando i primi soprattutto furono falcidiati da migliaia di richieste di cassa integrazione, strumento all’epoca adottato nella speranza di prendere tempo e veder passare la buriana prima di riprendere a pieno ritmo l’attività produttiva. Così non è stato, perché la crisi non era di tipo congiunturale come qualcuno si augurava, ma decisamente strutturale. E nonostante le ottimistiche previsioni del presidente Monti che riesce a vedere la fine del tunnel, la realtà parla di una situazione nerissima anche perché trascina in avanti la difficile sopravvivenza delle aziende.

Nello specifico, in luglio il settore che più ha sofferto è stato quello del commercio con un ricorso massiccio a quella che sempre più spesso diventa l’anticamera della mobilità: +2.900 per cento in luglio rispetto a giugno. Forte impennata anche nell’artigianato (+345,5%) e nell’industria (+224,6%). Respira un po’ l’edilizia anche perché questa è la stagione più propizia per i cantieri. Qui la percentuale rispetto a giugno è migliorata del 35,3%.

Complessivamente, in termini assoluti, si è passati da 616.862 ore autorizzate in giugno alle 953.530 ore di luglio. Si registra il sorpasso delle ore complessive dell’industria rispetto all’edilizia. I numeri continuano a segnalare una situazione disastrosa anche osservando il primo periodo dell’anno rispetto agli stessi mesi del 2011. Il Trentino registra un aumento della cassa integrazione nei primi sette mesi del 23,6% contro una media nazionale dell’8,8% (ma in questi dati bisogna considerare anche il movimento della nostra provincia “in ritardo” rispetto alle dinamiche nazionali). E’ quasi stabile quella ordinaria, con un leggerissimo incremento dello 0,2 per cento, mentre quella straordinaria è arrivata ad un + 68,6% (seconda solo alla Sicilia, quando la media nazionale è invece in miglioramento del 9,6% grazie anche ai buoni risultati di Bolzano). Quella in deroga rispetta la media nazionale e tocca il 6,1%.

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